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ESCLUSIVA – Gagliardini, il fratello: “Ecco perché l’Inter. Zidane? Impazzivamo per…”

Andrea Gagliardini, fratello del nuovo calciatore dell'Inter, ha parlato ai microfoni di FCINTER1908.IT

Daniele Vitiello

In casa Gagliardini guai a snobbare l'importanza dello sport e dei valori che esso comprende. "Non potrebbe essere altrimenti - racconta Andrea, fratello di Roberto, intervenuto in esclusiva ai microfoni di Fcinter1908.it -, dato che i nostri genitori sono entrambi professori di educazione fisica. Siamo cresciuti con l'idea che sia fondamentale praticare sport a qualsiasi livello". E così i due si sono ritrovati fianco a fianco a scuola calcio già da piccolissimi: "Abbiamo cominciato a giocare insieme a Mariano di Dalmine, Roberto aveva cinque anni e io sette, con nostro padre a farci da mister. Un giorno si presentarono alcuni osservatori dell'Atalanta per seguire me, rimasero impressionati anche da mio fratello e alla fine ci presero entrambi. Lui non aveva ancora una squadra, è stato il primo '94 preso dall'Atalanta e si è allenato con i più grandi fino a quando non è stata costituita anche la sua categoria. Da lì è iniziata tutta la trafila, poi lui ha spiccato il volo ed io, il più scarso (ride ndr) ho fatto un po' di anni di Serie D ed ho intrapreso una strada diversa".

L'UNO LA FORZA DELL'ALTRO -  Senza gelosie e senza retorica, uniti da un feeling straordinario. Andrea e Roberto sono sempre andati d'accordo, anche sul tifo: "Da piccoli siamo sempre stati atalantini, anche se il mio idolo era Ronaldo, quello vero, del quale conservo ancora la maglia. Con i suoi doppi passi faceva impazzire me e mio fratello, che adorava tanto anche Zidane. Giocando però con l'Atalanta abbiamo coltivato la passione per quella squadra".

PREGI E DIFETTI - A inizio campionato il debutto nella massima serie per Roberto, con suo fratello primo tifoso sugli spalti: "Quando ha esordito in Serie A ha subito dimostrato le sue doti caratteriali. Uno dei suoi punti di forza è la freddezza e contro il Napoli ne ha dimostrata tantissima. Deve migliorare molto, ma la base di partenza è ottima. Tecnicamente è dotato, fisicamente pure, gli manca ancora un po' di cattiveria".

UN TRENO DA PRENDERE AL VOLO - Tre mesi ad alti livelli prima della chiamata dell'Inter e il trasferimento a Milano: "È arrivata questa chiamata inaspettata e siamo stati tutti contenti. A me a dire il vero un po' è dispiaciuto perché sarebbe stato bello terminare questa stagione con l'Atalanta, ma sono comunque dell'idea che certi treni vadano presi al volo. L'Inter tra le grandi squadre è quella che gli poteva garantire piu spazio, hanno un progetto serio e valido, che punta su giocatori italiani e un allenatore che ha già le idee chiare. Io sono molto ottimista e spero possano togliersi molte soddisfazioni, iniziando già da sabato. Per mio fratello questo è un punto di arrivo e di partenza allo stesso tempo, vuole fare bene. Il ruolo? Può giocare in tutti i ruoli del centrocampo, ma per me offre il meglio da mezzala perché ha tempi di inserimento importanti".