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Facchetti: “Inter, si stanno gettando basi solide. Spalletti come Herrera? Simili per…”

Le parole di Gianfelice Facchetti a Sky Sport

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni di Sky Sport nel giorno della dedica del giardino di Piazza Axum a Helenio Herrera, Gianfelice Facchetti ha parlato così de 'Il Mago': "Herrera ha rivoluzionato il calcio in tutto, a partire dal fatto che ha messo l'allenatore al centro dell'inquadratura per ruolo e importanza e per tutto quello che oggi pensiamo sia normale che un allenatore debba pensare. Lui ha messo al centro l'allenatore e tutto quello che lui metteva accanto alla preparazione della partita: quella atletica, l'alimentazione, il training autogeno, la motivazione. Tutto quello che oggi è in 15-20 persone, prima era condensato in un solo ometto, capace anche di autoironia. La costruzione fisica e mentale di mio padre era debitrice nei confronti del Mago, perché era uno dei suoi discepoli più fedeli: lo volle lui da giovanissimo. C'era questo connubio discepolo-maestro e lui questo modo l'ha riproposto nel suo modo di lavorare in carriera".

L'INTER DI OGGI - "La parola 'grande' è molto impegnativa da usare, ma sicuramente c'è qualcosa di nuovo che ha un'identità a livello societario - l'ad e la società, che ha fatto scelte oculate -, il campo con la leadership di Spalletti, la squadra che dà idea di collettività che mancava. C'è la sensazione che si stiano gettando basi solide: per utilizzare la parola 'grande' bisogna andare con calma, aspettando che le cose crescano e che l'Inter si viva la guida di Spalletti e viceversa. Mi sembra che le premesse siano positive per trovare qualcosa di soddisfacente. Spalletti come Herrera? Qualcosa a sensazione c'è, se poi lo dice Mazzola che è competente... C'è qualcosa che fa sentire che c'è molto pensiero dietro la squadra, c'è molta testa in tutto quello che si vede e nei risultati che sono arrivati. Questo aspetto mentale li avvicina. Poi io non conosco la quotidianità dello spogliatoio, il prepartita e il rapporto con i calciatori: ma il fatto che si cerchi il paragone significa che qualche traccia comune c'è".