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Inter derubata, Marelli: “Gol Parma da annullare, rigore solare. E anche Sepe da penalty se solo…”

L'ex arbitro Luca Marelli certifica il disastro combinato ieri a San Siro dall'arbitro Manganiello

Redazione1908

L'ex arbitro Luca Marelli, sul suo blog lucamarelli.it, ha analizzato la direzione di gara di Inter-Parma. Un concentrato di scelte incomprensibili, con torti incredibili contro l'Inter, continuati e reiterati.

Ecco l'analisi di Marelli: "Manganiello ha diretto la gara di San Siro in modo pessimo: tante scelte incomprensibili, enorme confusione a livello tecnico e disciplinare, troppi errori anche comportamentali, sempre all’inseguimento della partita".

FALLO DI GAGLIARDINI - "Il contrasto di Gagliardini su Di Gaudio è senza dubbio da ascrivere alla categoria dei falli gravi di gioco: velocità elevata, pallone non più giocabile, gamba destra del centrocampista altissima, contatto molto pericoloso per l’incolumità dell’avversario.

Il cartellino rosso è l’unica ipotesi plausibile: Manganiello, incredibilmente, non fischia nemmeno il fallo, lasciando proseguire il gioco che verrà interrotto dai giocatori dell’Inter che metteranno successivamente il pallone oltre la linea laterale."

GESTO DI SEPE - "La difesa del Parma sbaglia un disimpegno, regalando un calcio d’angolo all’Inter. Perisic sistema velocemente il pallone e Sepe lancia in campo un pallone per impedire la ripresa del gioco. Partiamo dall’errore commesso da Manganiello: si tratta di un comportamento chiaramente antisportivo, come tale da punire con un cartellino giallo. L’arbitro, al contrario, si limita ad un richiamo del portiere: errore grave, in queste circostanze non esiste discrezionalità, sono fattispecie che prevedono una sanzione automatica (un po’ come l’ammonizione per aver esultato togliendosi la maglietta).

Più curioso sapere che, nel caso in cui Perisic avesse calciato il pallone prima del gesto antisportivo di Sepe, l’arbitro avrebbe dovuto ammonire il portiere ed assegnare un calcio di rigore all’Inter."

FALLO DI STULAC - "Il posizionamento è perfetto, così come quello del quarto ufficiale. Difficile comprendere, al contrario, il motivo per cui l’arbitro abbia optato per il cartellino giallo. A differenza del precedente episodio (Gagliardini su Di Gaudio) la gamba di Stulac non è sollevata da terra ma ciò conta molto relativamente, dato che sono presenti tutti i parametri necessari per qualificare il tackle nella categoria del fallo grave di gioco: pallone già ampiamente lontano, velocità, piede a martello, ginocchio teso."

RIGORE DI DIMARCO - "Il braccio del difensore parmense è in posizione molto distaccata dalla figura. Tale aspetto rende chiaro il corollario: il tocco di braccio di Dimarco andava punito con un calcio di rigore a favore dell’Inter.

Errore grave di Manganiello?

Forse qualcuno rimarrà stupito ma Manganiello ha solo una colpa in questo caso: essere stato troppo passivo tatticamente. Come vediamo dalla prima immagine, al momento del tocco di braccio l’arbitro è quasi fermo e completamente impallato da due giocatori del Parma.

Notato questo particolare, l’episodio gli sarebbe sfuggito anche senza la presenza dei due difendenti davanti alla sua visuale poiché, al momento del tocco, il braccio di Dimarco è del tutto coperto dal corpo dello stesso giocatore, di fatto rendendo invisibile l’irregolarità. Anche l’assistente può essere assolto: troppo lontano (circa 25 metri) per poter avere certezze non solo sul tocco in sé ma, soprattutto, sulla punibilità.

Il non intervento del VAR Rocchi è un errore. Si tratta di calcio di rigore, indiscutibile.

Sono pronto a scommettere che qualcuno tenterà la ricostruzione da scienziato: “il pallone ha prima toccato la coscia e poi il braccio“. Se anche fosse vero, il tocco di gomito di Dimarco sarebbe stato ugualmente punibile perché, come già ripetuto in varie circostanze, il precedente tocco con altra parte del corpo è solo UNO degli elementi da considerare ma la sussistenza dello stesso non è dirimente per la punibilità del tocco di mano. Nel caso specifico la posizione del braccio (del tutto inconferente col gesto atletico) avrebbe portato alla punibilità nonostante un eventuale contatto precedente sulla coscia (che, in ogni caso, non esiste).

Sfatiamo un’altra leggenda metropolitana: non esiste automatismo “fallo di mano=ammonizione”. Come ormai molti avranno capito, il fallo di mano deve essere punito disciplinarmente solo ed esclusivamente nel caso in cui interrompa un’azione potenzialmente pericolosa (SPA) od impedisca il concretizzarsi di una chiara occasione da rete (DOGSO).

Nel caso specifico il pallone era destinato ad uscire a fondo campo, impossibile da raggiungere per un qualsiasi giocatore dell’Inter.

Per tal motivo la scelta corretta avrebbe dovuto essere calcio di rigore e NESSUNA sanzione disciplinare."

GOL DEL PARMA DA ANNULLARE - "Due concetti sono totalmente inventati: sulla valutazione della punibilità della posizione di fuorigioco NON incide né la distanza del tiro né la direzione del pallone.

L’unico concetto da tener presente è l’eventuale ostruzione della linea di visione del portiere. Tutto il resto è (permettetemi l’espressione) “cinema”.

Poco importa (rectius: non importa per nulla) che il portiere fosse in grado o meno di parare il tiro.

Nella circostanza, come possiamo ben notare dal fermo immagine, entrambi i calciatori si trovano sulla linea di visione di Handanovic che, non a caso, parte nettamente in ritardo sul tiro e non abbozza nemmeno la parata.

Tiro imparabile? Può essere. Anzi, personalmente ne sono quasi certo ma ciò non toglie che, regolamento alla mano, la rete avrebbe dovuto essere annullata."

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