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Inter, ecco perchè Conte sarebbe l’ideale. Nessun incontro a Milano, ma in estate…

L'ex ct della Nazionale rimane il candidato numero uno alla panchina nerazzurra in caso di addio a Spalletti

Fabio Alampi

Che Antonio Conte sia il nome in cima alla lista degli eventuali sostituti di Luciano Spalletti sulla panchina dell'Inter non è certo un mistero, e la passeggiata milanese a pochi passi dalla sede del club ha scatenato le fantasie dei tifosi. L'ex ct della Nazionale, tuttavia, non avrebbe avuto alcun incontro con la dirigenza interista. L'ipotesi nerazzurra rimane concreta, e sono diversi i motivi per i quali Antonio Conte rappresenterebbe il tecnico ideale per l'Inter, come evidenziato dal Corriere dello Sport: "A corso Vittorio Emanuele in tanti conoscono pregi e difetti di Antonio Conte. Beppe Marotta ci ha lavorato insieme tre anni alla Juventus vincendo altrettanti tricolori, Ausilio lo ha corteggiato a lungo prima di virare, nel 2017, su Spalletti, mentre Baccin è stato suo compagno in bianconero oltre che osservatore del Siena promosso nel 2011 in A (Antonio in panchina). Sgombriamo il campo dai dubbi: nessuno dei tre ha visto giovedì Conte nella sede nerazzurra. [...] Questo non vuol dire che tra l'Inter e l'ex ct azzurro non ci sia feeling o che non ci sarà un futuro insieme. Vederlo sulla panchina nerazzurra già nelle prossime settimane (se la situazione alla Pinetina precipitasse...) è un'ipotesi complicata perché l'allenatore di Lecce ha fatto sapere di non voler iniziare una nuova avventura a stagione iniziata (anzi, quasi conclusa a questo punto). In estate invece…".

TECNICO IDEALE PERCHE'... - "Conte sembra la mossa giusta per l'Inter perché il 30 giugno avrà concluso il suo contratto con il Chelsea e sarà libero. Trovare un altro vincente come lui non è facile. Ma c'è di più: Conte è abilissimo a "rigenerare" i calciatori. Alla Juventus ha preso un gruppo reduce da un settimo posto e, con qualche rinforzo azzeccato (Pirlo e Vidal su tutti), lo ha guidato a uno scudetto che sembrava impossibile. In Nazionale ha ereditato uno spogliatoio sfasciato dopo il Mondiale sudafricano e nel 2016 lo ha portato a disputare un grande Europeo. Al Chelsea si è messo al volante di una formazione reduce da un decimo posto e l'ha condotta al trionfo in Premier League. Pochi come lui sanno far rendere i giocatori oltre le loro potenzialità: ricordate alla Juventus il rilancio di Bonucci e la valorizzazione di tanti "operai" come per esempio Giaccherini e Padoin. Grande lavoro sul campo con gli schemi, grandissimo lavoro psicologico. Se arriverà all'Inter dovrebbe trovare una situazione meno complicata (o almeno se lo augurano i tifosi), ma anche alla Pinetina ci sarà un gruppo che, almeno adesso, è composto da qualche elemento alle prese con mal di pancia per non essere partito sul mercato o per lo scarso utilizzo".

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