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Inter, nessun timore con Godin: ecco perchè non si corre il rischio di un flop alla Vidic

I nerazzurri stringono per il difensore uruguayano dell'Atletico Madrid

Fabio Alampi

Stando gli ultimi rumors di mercato, l'Inter sarebbe sempre più vicina a Diego Godin, capitano dell'Atletico Madrid e dell'Uruguay. Carismatico, con grande esperienza internazionale ed abituato a calcare i palcoscenici più importanti, il difensore uruguayano andrebbe a rinforzare un reparto già altamente competitivo come quello nerazzurro, che può già contare su gente come Skriniar, de Vrij e Miranda (al netto di eventuali future cessioni). Un gran colpo di mercato che ricorda, per costi, ruolo, età e "grandezza" del nome, quello del gennaio 2014, quando l'Inter si assicurò le prestazioni di Nemanja Vidic, ai tempi in scadenza con il Manchester United: il serbo, accolto con grande entusiasmo dal popolo interista, fra problemi fisici e difficoltà di ambientamento non riuscì a imporsi a Milano, chiudendo la sua esperienza nerazzurra con sole 28 presenze in un anno e mezzo. Stessa età (33 anni), stesso ruolo (difensore centrale), stessa leadership e considerazione internazionale: sono tante le analogie tra Godin e Vidic, ma diversi fattori fanno ipotizzare che l'eventuale avventura milanese dell'uruguayano possa essere migliore di quella del serbo.

INTEGRITA' FISICA - Partiamo innanzitutto dall'integrità fisica di Godin: l'uruguayano in questa stagione ha avuto solamente un infortunio muscolare che lo ha costretto ai box per un mese. Per il resto ha sempre giocato, sia con l'Atletico Madrid che con la sua Nazionale. Senza dimenticare lo sforzo estivo compiuto durante i Mondiali. Sempre in campo, sempre titolare inamovibile. Insomma, un giocatore abituato a giocare senza problemi più di 50 gare all'anno. Discorso diverso, invece, per Vidic: nel 2014, quando arrivò all'Inter, era reduce da tre stagioni caratterizzate da diversi acciacchi, nelle quali non superò mai le 25 presenze in campionato. Senza dimenticare che aveva già dato l'addio alla sua Nazionale tre anni prima, nel 2011.

COLONIA SUDAMERICANA - Dovesse sbarcare a Milano, Godin non troverebbe molte difficoltà comunicative: i tanti sudamericani presenti nella rosa dell'Inter, incluso il compagno di Nazionale Vecino, potrebbero facilitare e velocizzare il suo inserimento in squadra. Un aiuto sul quale non potè contare Vidic, che quando sbarcò a Milano poteva fare affidamento su un solo connazionale, Kuzmanovic.

NESSUNA NOVITA' TATTICA - Infine, il discorso tattico: Vidic, dopo un'intera carriera giocata ad alti livelli con la difesa a 4, si ritrovò a doversi confrontare per la prima volta con la linea a 3 di Mazzarri, dovendo cambiare e adattare il suo stile di gioco alle nuove richieste. Una difficoltà che non riguarderebbe Godin, che all'Inter ritroverebbe la stessa retroguardia a 4 con la quale regolarmente si esalta con le maglie di Atletico Madrid e Uruguay.

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