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Inter, parliamoci chiaro: Cancelo e Rafinha non Cancelo o Rafinha. Anche a costo di…

L'Inter si avvia al finale di stagione: la squadra lotta per la Champions, la società lavora per i riscatti dei due giocatori

Daniele Mari

L'Inter sta per vivere le settimane più importanti della sua storia recente. In campo c'è da conquistare la Champions, cercando in tutti i modi di superare una Lazio che proprio non ne vuol sapere di mollare il quarto posto. Fuori dal campo, però, è in corso un'altra partita di fondamentale importanza. Perché l'Inter, finalmente, sembra aver trovato una spina dorsale da cui ripartire per un futuro decisamente più roseo del recente passato.

Spalletti in panchina, Cancelo, Rafinha, Brozovic, Skriniar e Icardi in campo. Questi, almeno per come si sono espressi nella parte decisiva della stagione, sembrano poter essere gli imprescindibili dell'Inter del futuro.

Ecco: Cancelo e Rafinha. Purtroppo per l'Inter, i due giocatori non sono ancora a tutti gli effetti nerazzurri, malgrado Ausilio ci tenga a sottolineare come entrambi abbiano firmato un contratto pluriennale al momento della sottoscrizione del prestito. Tutto vero ma resta il nodo dei cartellini da comprare. E sono cartellini da oltre 70 milioni di euro complessivi. Nessuno nega le difficoltà della doppia operazione ma la doppia operazione è e resta imprescindibile per l'Inter 2018/2019: vanno riscattati Cancelo e Rafinha, non va riscattato uno tra Cancelo e Rafinha. Non c'è altra strada e non c'è altra soluzione.

Il terzino portoghese e il tuttocampista brasiliano, infatti, garantiscono all'Inter più ruoli di quelli in cui effettivamente vengono schierati: danno geometrie, fanno gioco ben al di là delle sgroppate sulla destra per quanto riguarda Cancelo e ben al di là di un passaggio filtrante per quanto riguarda Rafinha. Tecnica, personalità, qualità: i due sono giocatori da Inter d'altri tempi.

L'Inter deve riscattare Cancelo e Rafinha, anche a costo di sacrificare un Perisic comunque sempre troppo sottostimato dalla tifoseria nerazzurra e anche a costo di sacrificare giovani di belle speranze senza garantirsi alcun diritto di recompra.

L'impressione, poi, è che Spalletti, messo alle strettissime e pur di avere una libertà di manovra maggiore sul mercato, sarebbe disposto, molto a malincuore e veramente come soluzione estrema, a dare il via libera alla cessione di Mauro Icardi. "Icardi, come bomber, è il più forte che io abbia mai allenato, un top player. Un'Inter senza Icardi? Dipende sempre dai sostituti". Queste parole lasciano intendere un pensiero di questo tipo da parte del mister.

Il sacrificio di Icardi come soluzione ultima per un mercato più libero e il riscatto di Rafinha e Cancelo? Non voglio nemmeno ipotizzarlo, al momento, questo scenario. Ma se non dovesse arrivare la Champions e non dovessero bastare, eventualmente, i sacrifici di Perisic, dei giovani e di tutti gli esuberi in rosa e in prestito, allora potrei persino prendere in considerazione (ovviamente a cifre che spazzino letteralmente via il discorso FPF, che ce lo tolgano da ogni intervista di un dirigente griffato Inter: questo sia chiaro) la cessione di Icardi. Ma Rafinha e Cancelo devono far parte dell'ossatura dell'Inter futura. Non c'è altra strada.