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Inter, sei Spartaco o Crasso? Suning non inventa scuse ma trovi il modo di aiutare Spalletti

L'Inter entra in un mese cruciale, con un mercato fondamentale per aiutare Luciano Spalletti nella corsa Champions

Daniele Mari

Il destino dell'Inter 2017/2018 potrebbe decidersi, in gran parte, nel mese di gennaio. E non tanto, o non solo, in campo, con Fiorentina e Roma sfide tanto complicate quanto importanti. La vera battaglia sarà lontana dal rettangolo di gioco, con un mercato che deve assolutamente vedere l'Inter tra le protagoniste.

Partiamo da un presupposto: Suning non sta inventando scuse. I problemi dell'Inter con il fair play finanziario (settlement agreement in vigore fino al 2019 e stiamo vedendo come anche in casa Milan ci sia il terrore di questa spada di Damocle) sono reali e non facilmente aggirabili e la stretta del governo cinese è stata addirittura ufficializzata con il bond da 300 milioni emesso nelle scorse settimane.

Fatta questa doverosa premessa, il succo del discorso non cambia di una virgola: quando ha acquistato l'Inter, Suning ha acquistato oneri e onori della società nerazzurra. Ha "acquistato" il diritto di avere una media di 60.000 persone allo Stadio, che in campo ci sia la Juve a sfidare i nerazzurri o il Benevento. Ha acquistato, tramite questo diritto, incassi da 2-3 milioni di euro a ogni singola partita disputata dalla squadra di Spalletti e una ventata di pubblicità mai avuta in passato sul mercato europeo. Ma ha acquistato anche oneri: l'onere di sistemare un bilancio disastrato, l'onere di riportare in auge una squadra che non può vivacchiare a centro classifica, ha acquistato l'onere di rendere fiera la "famiglia nerazzurra", un concetto che Steven Zhang ripete e sottolinea ad ogni post su Instagram e che non può restare un mero hashtag.

Le parole hanno un valore, gli slogan hanno un valore e Suning ha fatto delle promesse ben precise, promesse di grandezza che hanno incontrato scogli reali (non cadete nella trappola di chi riduce tutto ad una presunta tirchieria cinese) ma che spetta a Zhang e soci risolvere, non certo ai tifosi e non certo a Spalletti. Spalletti ha fatto più di quanto previsto, ha girato a 41 punti come nessuno prima di lui dal Triplete in poi, fatta eccezione ovviamente per Mourinho proprio nell'anno d'oro. Ora la responsabilità passa ai piani alti. Le lacune sono evidenti, sotto gli occhi di tutti. Spetta a Suning trovare il modo di arginare gli scogli e consegnare a Spalletti materiale umano di livello Champions.

"Andiamo a comandare", ha sentenziato Steven Zhang alla cena di Natale. Bene, ora vedremo che tipo di comandante è Suning. Vedremo se l'Inter sceglierà di essere Spartaco, brillando di una luce fortissima per qualche mese e mettendo in crisi l'ordine costituito e le prime della classe, salvo poi chiudere la 'campagna' con una debacle, o se sceglierà di essere Crasso, che di Spartaco è stato antagonista e che alla fine è risultato vittorioso con le sue legioni (leggasi giocatori), nonché membro del primo triumvirato romano insieme a Pompeo e Giulio Cesare. I tifosi dell'Inter, e soprattutto Spalletti, attendono di sapere quale destino ha scelto di seguire Suning.