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Inter, un 59.359 da record: spazzati via i numeri degli ultimi due anni. Ora lo stadio

I tifosi dell'Inter hanno nuovamente risposto presente all'appello della società. E il progetto di uno stadio di proprietà sembra la logica conseguenza

Daniele Mari

Inter-Atalanta da record. Ieri, allo stadio Meazza, erano presenti 59.359 spettatori. Un numero impressionante, per una partita che era sì di cartello dal punto di vista della classifica ma non poteva certamente essere paragonata alle grandi classiche del calcio italiano. Eppure, i numeri parlano chiaro: gli spettatori presenti ieri erano addirittura in numero superiore rispetto a quelli presenti a Inter-Roma (58.652). Soltanto Inter-Juventus (mancano ancora derby e Napoli) ha superato la partita di ieri: al derby d'Italia erano presenti 76.484 spettatori.

Ma quello che fa impressione è il dato di Inter-Atalanta confrontato con quello delle stagioni passate. I 59.359 spettatori presenti ieri avrebbero rappresentato il terzo dato più alto della stagione 2015/16, battuto solamente da Inter-Milan e Inter-Juventus, appaiate con 79.154 spettatori. Ma Inter-Atalanta ha battuto persino Inter-Napoli (59.310) e Inter-Roma (59.213).

E lo stesso vale anche per la stagione 2014/15: Inter-Milan prima a 74.022 spettatori, Inter-Juventus seconda a 60.362. Ma Inter-Napoli (40.383) e Inter-Roma (37.695) letteralmente asfaltate dal dato di ieri.

Un dato che va ad incrementare ulteriomente il già clamoroso vantaggio dell'Inter nella classifica degli spettatori. I nerazzurri, con i quasi 60.000 di ieri, si avvicinano ad una media di 45.000 spettatori a gara, staccando ulteriormente il Milan, secondo a quota 39.994. Un distacco che avvicina ulteriormente l'Inter a pensieri di totale autonomia. Si moltiplicano, infatti, le voci che vogliono Suning intenzionata a sviluppare il progetto di uno stadio di proprietà, vista anche la totale assenza di un interlocutore credibile, da parte Milan, per l'eventuale progetto di un Meazza condiviso e ristrutturato. E con questi numeri, il progetto di una nuova "Casa dell'Inter" (di Thohiriana memoria, con progetto già imbastito all'epoca di Massimo Moratti) sembra solo una logica conseguenza: non sfruttare, anche commercialmente, questo amore sarebbe delittuoso