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Kondogbia: “Volevo lasciare l’Inter già a giugno. Spalletti gran tecnico e gran persona. Mi ha detto…”

Geoffrey Kondogbia si racconta a Superdeporte: "Voglio restare al Valencia ma il prezzo non dipende da me. Io devo meritarlo in campo"

Daniele Mari

Geoffrey Kondogbia ha raccontato a Superdeporte, principale quotidiano di Valencia, le sue prime settimane spagnole, confermando la volontà di fermarsi nella Liga il più a lungo possibile: "Avevo già deciso di lasciare l'Inter da tempo. All'inizio del precampionato, quando ero ancora all'Inter, già pensavo di voler andare via. Per quello ho iniziato a parlare con il Valencia".

ADDIO AL NERAZZURRO - "E' stato un mese difficile l'ultimo all'Inter perché avevo voglia di scoprire cose nuove e affrontare una nuova sfida con il Valencia. E questo però non era il desiderio del mil club. Ma ora devo ringraziare l'Inter perché, alla fine, mi hanno ascoltato. E ringrazio anche il mister Luciano Spalletti. Oltre ad un essere un mister preparato, Spalletti è una persona che parla con i giocatori, che sa ascoltare. Devo ringraziarlo perché ha facilitato il mio arrivo al Valencia e per il grande rispetto che c'è stato tra di noi".

IL TENTATIVO DI SPALLETTI DI TRATTENERLO - "Ha tentato di trattenermi? Mi sembra una cosa normale. Spalletti è l'allenatore dell'Inter, ha obiettivi importanti e vuole avere una buona rosa a disposizione per ottenere i risultati. Lui aveva i suoi obiettivi e io i miei. Non gli serbo certo rancore per questo, mi ha detto la verità sul suo obiettivo di avere 15 o 20 giocatori di qualità e voleva che io formassi parte del suo gruppo. E' qualcosa di comprensibile. E io comprendo le sue ragioni".

ALTRE OFFERTE - "Mi ha convinto una cosa del Valencia, il discorso di Marcelino. Ho ricevuto chiamate da altri allenatori ma ho scelto il club che ha veicolato il messaggio migliore da parte dell'allenatore. Mi ha fatto sentire subito l'ambizione del club e anche io ho bisogno di tornare ai miei livelli. Semplicemente, ho scelto l'allenatore che mi ha convinto. Mi hanno cercato club in Inghilterra, in Francia. Ma il feeling che ho avuto con il tecnico e il ds mi hanno spinto a scegliere il Valencia".

IL RISCATTO - "Per quanto riguarda i 25 milioni del riscatto, questo non mi riguarda. Il prezzo non è una questione mia. Il mio obiettivo è aiutare la squadra, giocare il mio miglior calcio e poi il prezzo è una questione che spetta al club, non a me. Oggi sono ancora di proprietà dell'Inter".

RESTARE A VALENCIA - "Certamente. Come ho detto all'inizio, oggi l'obiettivo è aiutare la squadra e vincere le partite. Poi, a fine stagione, se tutti saremo contenti proveremo a prolungare quest'avventura. Per restare al Valencia, devo meritarlo e devo fare in modo che la gente mi voglia qui".

MURILLO - "Jeison è un difensore ancora giovane, molto esplosivo. Sicuramente darà un grande apporto alla squadra. In campo è un centrale forte, molto rapido e un leader per la difesa. E' un ragazzo che prende la parola, a cui piace comandare la difesa e darà il massimo per aiutare il Valencia"

IL MONDIALE - "Non posso negare che ho questo obiettivo in testa ma ora la cosa importante è pensare alla prossima aprtita. Il nostro obiettivo è la partita in casa contro l'Atletico. A quello dobbiamo pensare. Concentrarsi sul breve periodo è il modo migliore per raggiungere gli obiettivi di lungo termine. E' così che bisogna ragionare"

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