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L’Inter gioca su due tavoli: la parola incubo non è plusvalenza. Ma c’è la strategia vincente

L'Inter deve sistemare i conti con la Uefa prima di potersi tuffare a capofitto sul mercato in entrata

Redazione1908

Corsa contro il tempo per l'Inter, che però ha le idee chiare su come sistemare definitivamente la partita dei conti con la Uefa. La parola incubo, in questo senso, non è plusvalenza, con i giovani della Primavera che serviranno a sistemare la famosa pratica dei "40 milioni di euro". La parola da esorcizzare è ammortamento. All'Inter non è stato consentito di uscire anticipatamente dal settlement agreement, malgrado avesse raggiunto l'obiettivo principale, cioè il pareggio di bilancio, proprio per l'aumento della quota degli ammortamenti. 

I nerazzurri, in vista del bilancio che chiuderà il 30 giugno 2019, devono evitare che questa quota salga ancora. Anzi, dovrebbero possibilmente farla scendere. In che modo? Al di là dell'idea di cedere i giocatori con la quota di ammortamento più alta (i nuovi arrivi come Vecino o i giocatori pagati tanto come Joao Mario), la strategia vincente è quella dei rinnovi di contratto, che consentirà all'Inter di spalmare su più anni l'ammortamento, abbassando automaticamente la quota. E allora ecco che, prima del 30 giugno, potrebbero arrivare gli annunci dei rinnovi di Miranda, Candreva, Skriniar, Santon, D'Ambrosio. Tutti rinnovi utili ad abbassare la quota degli ammortamenti ma non necessariamente indice di una permanenza all'Inter. Per Santon e Candreva, ad esempio, continuano gli interessamenti di altre squadre.

Uefa accontentata ma mercato ancora aperto per molti. Non per Milan Skriniar, il cui rinnovo sarebbe arrivato a prescindere dalla questione ammortamenti. Ma prendere due piccioni con una fava non è mai dispiaciuto a nessuno.

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