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L’Inter ha scelto Conte: ho 2 domande. Mercato, scordatevi Rakitic. A chi attacca Spalletti rispondo…

L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: dalle voci su Conte al mercato, fino agli applausi per Candreva

Alfio Musmarra

"Dopo esserci autoflagellati con i casi Perisic, Nainggolan e Icardi, non potevamo certo risparmiarci il toto allenatore: in due righe sono rinchiusi 5 mesi di complicazioni difficili da gestire, che non hanno messo il tecnico nelle condizioni migliori di lavorare, eppure in mezzo a mille difficoltà la Champions è assolutamente alla portata e non si capisce per quale motivo l’ambiente debba essere intriso di un pessimismo cosmico smisurato.

"Luciano Spalletti ha riportato l’Inter in Champions al primo anno, dopo 7 di inferno e probabilmente la riporterà anche quest’anno nonostante mille difficoltà ed un mercato mai decollato al di là dei proclami societari. Chi attacca supportando la tesi dell’eliminazione in Champions League, deve riflettere su un girone di ferro che potrebbe vedere Barcellona a Tottenham in semifinale della massima competizione europea. Certo per come si era messo il girone sarebbe bastato davvero poco, ma per come si è arrivati in Europa League siamo sinceri, era un organico all’altezza? Rispondetevi da soli tanto ognuno rimarrà sui propri blocchi. Certo in Coppa Italia si poteva fare qualcosa di più ma non va mai dimenticato il contesto perché non è normale arrivare ad una partita del genere dilaniando l’ambiente con notizie riguardanti presunti incontri ( in sede!) con Antonio Conte. Del resto il nome del tecnico leccese ha sempre solleticato la dirigenza nerazzurra, che lo aveva contattato già prima dell’arrivo di Spalletti.

"Con l’avvento di Marotta in nerazzurro i contatti sono ripresi ed è il segreto di Pulcinella ormai che sia lui il candidato numero uno a prendere il posto di Spalletti al termine della stagione. Che ci può anche stare, del resto fa parte della storia del calcio. Ciò che non ci sta è la fuga di notizie in un momento così delicato della stagione, con un mini campionato da gestire e scontri diretti importantissimi. L’ambiente non è pronto per uno scossone del genere e le voci insistenti sull’arrivo di Conte o chi per lui sono profondamente destabilizzanti per una società prima ed un gruppo poi, non impermeabili ai condizionamenti esterni. Bisogna dire le cose come stanno, perché altrimenti continueremo a prendercela con l’allenatore di turno dimenticando le responsabilità di una proprietà che finalmente adesso uscendo dal Settlement, ha l’obbligo improcrastinabile di allestire un organico degno per poter competere ad alti livelli.

"Il ‘giochino’ Spalletti-Conte si traduce in circa 60 milioni di euro. Non ha più senso spenderli per qualche giocatore di livello? Ha senso spendere 10 mln di ingaggio annui per un allenatore quando l’organico già sappiamo che non verrà rivoluzionato con acquisti faraonici?

"I parametri zero non sono da disdegnare, soprattutto se arrivassero elementi del lignaggio di Godin ma serve mettere mano al portafogli per rifare un centrocampo non all’altezza per una squadra con velleità di successo. Scordatevi Rakitic, che non arriverà mai. Però bisogna trovare profili di livello per uscire da una mediocrità incancrenita negli anni. Solo così Steven Zhang potrà dar seguito a proclami che ad oggi sono rimasti nell’aere. Perché dalle stelle alle stalle è un attimo e questo è al netto della situazione economica del club risanata. Perché se è vero da un lato che i ricavi hanno avuto una spinta importante e di questo ne va dato atto, dall’altro i tifosi che presenziano sempre allo stadio hanno finalmente bisogno di fatti concreti per ravvivare quel sentimento di grandeur tristemente dilaniato dal 2011 in avanti.

"Ps. Permettetemi di fare i complimenti ad Antonio Candreva che è rimasto colpito dalla vicenda dalla piccola in provincia di Verona. È andato oltre, ha voluto sapere se ci fossero altri casi analoghi e si è offerto di farsi carico anche per gli altri (circa una trentina). Un gesto sentito, che avrebbe voluto tenere nascosto nell’anonimato ma che inevitabilmente è balzato agli onori delle cronache. Applausi.

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