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L’Inter mette la quinta, Suning gongola per Gagliardini. Pioli ha un grande merito

Prosegue nel migliore dei modi la rincorsa al terzo posto da parte della squadra nerazzurra

Daniele Vitiello

L'Inter ingrana la quinta nel sabato sera di San Siro e torna a mettere pressione alle squadre che la precedono in classifica, sperando in eventuali passi falsi nelle altre partite di questa giornata di campionato. Benzina sull'incendio nerazzurro che arde dall'arrivo in panchina di Stefano Pioli, capace di ridonare all'ambiente entusiasmo e compattezza, fondamenta in un progetto ambizioso ma ricco d'insidie come quello intrapreso dalla Beneamata, reso ancora più tortuoso dal disarmante inizio di stagione. Nella notte di San Siro i riflettori sono stati puntati principalmente su Roberto Gagliardini, all'esordio dal primo minuto davanti al nuovo pubblico. Personalità ed intelligenza tattica al servizio della squadra, lampi da top player che spazzano via lo scetticismo dei detrattori e fanno davvero ben sperare per il futuro prossimo di questa squadra. Ha centimetri, gamba e un piedino niente male il baby gioiello scippato in questi giorni all'Atalanta e Suning già gongola dinanzi ad un investimento che dopo 90 minuti assume già i contorni di una scommessa vinta.

KONDO C'È - Una delle note più liete di serata è rappresentata dall'autorevolezza, con sempre minor tasso di sbavature, messa in campo da Geoffrey Kondogbia, già in sintonia con il nuovo compagno di reparto. Il francese migliora a vista d'occhio in fase d'interdizione e, se riuscirà a scrollarsi di dosso il complesso di inferiorità che lo porta a voler strafare in alcune circostanze nelle quali non se ne vede il bisogno, potrà tornare davvero utile alla causa nel corso dei prossimi impegni, nonostante la fitta concorrenza in mediana.

LA FORZA DEL GRUPPO - Senza troppi giri di parole: un affiatamento tale non si vedeva dalle parti di Appiano Gentile da molto tempo. Al di là di qualsiasi filosofia tattica e della professionalità che praticamente tutti i calciatori dell'Inter non hanno mai lesinato, la differenza sta nel carattere che Pioli - e gliene va dato assolutamente atto - è riuscito a trasmettere con un lavoro certosino sulla testa dei calciatori che ha inevitabilmente cancellato i problemi d'approccio alle partite che hanno caratterizzato l'inizio di stagione e la disponibilità al sacrificio di tanti elementi ne è la testimonianza più evidente.

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