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L’Inter suona la settima: direttore d’orchestra Joao Mario. L’azione del 2-0…

La vittoria sul Pescara, la settima consecutiva in campionato, ha detto che, finalmente, l’Inter è diventata una vera squadra

Riccardo Fusato

La vittoria sul Pescara, la settima consecutiva in campionato, ha detto che, finalmente, l’Inter è diventata una vera squadra. La squadra nerazzurra, infatti, difende compatta e sempre in pressing, è corta, ha idee, la manovra è fluida e rapida, il pallone viaggia velocemente da una parte all’altra del campo. Il lavoro di Stefano Pioli è davanti agli occhi di tutti e l’azione del secondo gol è la testimonianza di una costante ricerca del dialogo e di una buona intesa tra gli interpreti. Joao Mario parte dal settore di centrodestra, a testa alta, e pesca Icardi in mezzo. Il centravanti allarga immediatamente sulla sinistra dove s’inserisce Perisic che immediatamente crossa. E Joao Mario, che ha iniziato la manovra, va a concludere con un puntuale «taglio» che manda al tappeto la difesa, non sempre impeccabile, del Pescara. E’ proprio il portoghese l’ago della bilancia del gioco nerazzurro.

Pioli lo vuole tra le linee, in posizione di trequartista. Joao Mario lo accontenta con intelligenti movimenti e giocate tanto geniali quanto improvvise. Ottimi anche gli interscambi con Perisic e Candreva: spesso il portoghese si fa trovare libero a sinistra o a destra, non dando mai punti di riferimento alla retroguardia avversaria. Non è un caso che l’Inter mostri qualche ombra nella prima parte della ripresa, proprio quando Joao Mario si prende una pausa.

(Gazzetta dello Sport)

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