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Dalbert: “Inter? All’inizio non ci credevo, sognavo un top club. La squadra e il Meazza…”

Il giocatore risponde alle domande dei tifosi.

Simona Castellano

Uno degli ultimi arrivati in casa Inter, Dalbert, quest'oggi si è presentato ai tifosi nerazzurri attraverso le pagine social della società - rispondendo quindi alle domande degli utenti arrivate in tempo reale - e Inter Channel.

Il giocatore indosserà la maglia numero 29.

Ecco le sue parole:

Sono contento, mi piace tutto dell'Inter.

-Come ti stai trovando?

Mi sento bene, mi sto adattando poco a poco con l'aiuto dei miei compagni brasiliani come Miranda, Barbosa, ma anche con l'aiuto di Joao Mario ed Eder. Piano piano mi adatto sempre di più.

-C'era Roberto Carlos sulla tua fascia, è una pressione?

È una responsabilità molto grande, Roberto Carlos è un nome importante, è un mio idolo, in passato ho visto molte partite dell'Inter. Roberto Carlos è rimasto nella storia, tutti qui se lo ricordano, ma per me se posso fare del mio meglio e cercare di emularlo sarebbe una grande soddisfazione.

-Cosa rappresenta l'Inter per te? Qui ci sono stati altri due brasiliani...

Maicon ha scritto una pagina di storia non solo qui, ma anche in Brasile. Lui e Maxwell hanno fatto la storia qui e io spero di eguagliarli, fare del mio meglio e rimanere nel cuore dei tifosi.

-Quanto ti ha aiutato la tua famiglia?

Se sono qui è grazie a loro, mia nonna ha lottato quotidianamente con me. Ho avuto molte difficoltà in Brasile, ma grazie a Dio con mia nonna e la mia famiglia le abbiamo superate. Abbiamo sofferto molto. Loro sono stati molto importanti nella mia vita.

-Milano?

Sono stato qui la prima volta per trascorrere del tempo con i miei amici e la mia compagna, ma non avrei mai creduto di giocare qui. Sognavo di arrivare ad alti livelli, ma non ci pensavo. Grazie a Dio ora sono qui.

-Caratteristiche?

Sono migliorato molto in fase difensiva, ma a livello offensivo sono stato un'arma importante per le squadre in cui ho giocato. Ho scelto l'Inter per migliorare proprio in fase difensiva. Sono convinto di poter migliorare ancora.

-Impressione dai tifosi?

Mi hanno fatto una buona impressione, molti tifosi mi hanno scritto sui social e ho sentito questa pressione, capendo cos'è l'Inter. Dalla prima partita ho sentito una forza incedibile, molto diversa e sono rimasto molto sorpreso dalla squadra, dal modo di lavorare, dall'intensità, dall'accoglienza. Sono contento per come si lavora, come si vive quotidianamente il calcio e questa è una cosa importante.

-Impatto con il Meazza?

I tifosi sono molto importanti per il percorso di una squadra, io ho sentito una energia molto positiva, sono rimasto impressionato dal numero dei tifosi e dalle dimensioni dello stadio. E quando Joao Mario mi ha detto che ancora non siamo al massimo, cioè che lo stadio non era pieno del tutto, ho immaginato come potesse essere da pieno.

-Attesa per partite?

Il derby è un "clasico". Sicuramente il più importante, è molto difficile. In queste partite si esprime un calcio molto bene giocato e si risolvono con i dettagli. In Brasile si dice che i derby non sono da giocare ma da vincere. Questo vale per tutte le partite, non solo per il derby. Bisogna giocare per vincere.

-Perché il numero 29?

Numero molto importante per me, non è un numero qualunque. Ho sempre usato questo numero nella mia carriera, sono nel mio migliore momento e quindi continuo con questo numero.

-Tempo libero?

Lo trascorro con la mia famiglia e i miei amici. Cammino molto, ho visto molto della città.

-Segui altri sport?

Mi piacciono basket e football americano, il baseball. Tutti i tipi di sport, tutti fanno bene alla salute.

-Ti piace cucinare?

Quando mia moglie è rimasta in Brasile per un po' ho imparato a cucinare qualcosa da solo.

-Hai giocato contro Joao Mario?

Sì, ma anche contro Miranda, Barbosa. Capisco qualcosa di italiano, loro però mi hanno aiutato tanto. Avevo già parlato con lui, ci eravamo affrontati, è un grande giocatore ed un grande campione. Spero che tutta la squadra ottenga grandi successi.

-Il capitano Icardi?

Non solo lui ha disputato una grande partita, ma tutta la squadra domenica. Lui è un grande capitano, un'ottima persona, tutti parlano bene di lui, ma tutta la squadra è importante, tutti hanno giocato bene.

-Chiamata dell'Inter?

In un primo momento non ci credevo quando è arrivata la chiamata, credevo fosse un'indiscrezione di mercato. Alcune volte ci credevo ma non pensavo si concretizzasse. Ho sempre lottato con la mia famiglia per arrivare ad un club come l'Inter, ma non credevo di poterlo fare così rapidamente. Quando ho visto che era vero sono rimasto molto felice e mi sono sentito onorato per questo interesse.

-Calcio europeo?

Non è stato facile ambientarmi, sono arrivato in Europa da solo, non avevo neanche vestiti adatti al freddo, ho avuto problemi, infortuni muscolari, ma con il tempo ho imparato tante cose e mi sono adattato. Sto crescendo rapidamente e sto facendo del mio meglio. Grazie a Dio sono in un club come l'Inter.

-Musica?

Mi piace ascoltare la samba. È una musica che mi rilassa e mi aiuta a concentrarmi e mi toglie anche un po’ di pressione per la partita.

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