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Inter-Udinese, Spalletti: “Qui siamo tutti interisti, ci vogliono demolire. Le parole di Marotta…”

FCInter1908.it vi propone la diretta testuale della conferenza stampa di Spalletti alla vigilia di Inter-Udinese

Marco Macca

Siamo al bivio. L'eliminazione dai gironi di Champions League nella notte da incubo di San Siro contro il PSV Eindhoven brucia ancora per l'Inter di Luciano Spalletti, che però a questo punto, dopo un ciclo di partite terribile e avaro di risultati, non ha più scelta. Serve tornare assolutamente alla vittoria, per provare a rialzare la testa e dare così un segnale a tutti i propri tifosi. E proprio a San Siro arriva domani alle 18 l'Udinese di Davide Nicola, un avversario tosto e voglioso di tornare a far punti dopo la sconfitta della Dacia Arena contro l'Atalanta. FCInter1908.it vi propone la diretta testuale delle parole di Spalletti a Inter TV e in conferenza stampa.

Queste le parole del mister a Inter TV: "La cosa fondamentale in questi casi è vedere che nessuno prende le distanze da ciò che è successo. Noi abbiamo uno spogliatoio pieno di giocatori che vogliono bene all'Inter e che hanno reagito nella maniera giusta, facendo vedere di essere dispiaciuti e di amare questa squadra e questa è la cosa fondamentale. L'Udinese è una squadra tosta, perché prende talenti in giri per il mondo ed ha elementi forti fisicamente. Sono chiusi e hanno una ripartenza veloce in grado di creare controffensive con velocità e qualità che possono creare problemi a tutti. Nainggolan dal 1'? No. Sta rientrando e si sta mettendo al pari degli altri, ma gli manca ancora qualcosa. Marotta? Qui non c'è possibilità di dare giudizi, parlano i suoi risultati e la sua esperienza pluriennale e la sua capacità di stare dentro il palazzo che sposta, sia di stare a contatto con i giocatori".

Si passa in sala stampa. Ecco le parole di Spalletti: "Ciò che è fondamentale è la reazione che i giocatori hanno dopo la partita e quando si allenano, come si confrontano nel dialogo sulla partita e l'atteggiamento nel tornare ad allenarsi. Questi ragazzi meritano il sostegno dei tifosi, perché hanno fatto vedere il loro dispiacere e la voglia di giocare subito una partita come quella di domani sera, perché sanno bene che domani è il primo passo, che sposta da dove sei rimasto".

SCONFITTA IN CHAMPIONS - "Dopo i risultati tutto diventa più sintetico, ma la questione è differente. A me sembra che questi giocatori stiano continuando a lavorare nella maniera giusta. Abbiamo perso una partita che fa male, dolorosa, che crea difficoltà per le reazioni dei tifosi. Ma siamo usciti dalla Champions per differenza reti negli ultimi 10' di partita. La squadra, al di là della reazione nervosa dopo aver subito gol, ha però fatto bene, creando molto. Meritavamo di vincere. Chiaro che un risultato così fa differenza, ma quando ci sono stati i sorteggi nessuno ci dava una possibilità di passare il turno, e invece l'abbiamo portata agli ultimi 10'. Dovevamo fare di più, ma non mi sembra che sia il caso di demolire ciò che questa squadra ha fatto in questo anno e mezzo. Credo che invece ci sia la volontà di demolire tutto".

DELUSIONE - "Dipende anche da dove siamo partiti. Siamo a -14 dalla Juve? Siamo partiti da -29, dal settimo posto in classifica. Tutti gli scommettitori dicevano che non avremmo passato assolutamente il turno. Chiaro che abbiamo perso la qualificazione e per come si era preparata la partita era anche possibile passare il turno, perché avevamo fatto un grande girone nelle prime partite. Ora c'è delusione, ma non dobbiamo ribaltare niente di quanto abbiamo fatto finora. Abbiamo lavorato e costruito un tragitto da portare avanti su ciò su cui ci stiamo basando adesso. Non ho visto, nelle ultime partite, nonostante non abbiamo vinto, una differenza con gli avversari tale da ribaltare. Chiaro che, per quanto mi riguarda, è giusto tenere il mirino puntato su di me e non sui calciatori, che stanno facendo quello che devono fare e anche in questo caso hanno fatto vedere la direzione verso cui vogliono lavorare. Statene certi: esamineranno quello che è successo e rimarranno sul carro a lavorare per i nostri obiettivi".

MAROTTA - "Ha dimostrato di potersi confrontare con il palazzo, dove si fanno a creare le regole per il calcio in generale, ma sa stare anche dentro lo spogliatoio, perché ha avuto, anche con me, il contatto giusto per parlare anche di campo. Dunque porterà di sicuro un contributo. Tutti i professionisti che lavoravano all'Inter mi avevano già messo a disposizione tutto il necessario per lavorare con qualità ed efficienza. Si vanno a sommare dunque anche le sue caratteristiche per andare ancora più in là".

RICETTA PER RISALIRE - "Non ne conosco, se non quella di lavorare, come ho fatto in questi giorni, preparando l'allenamento e vedere i giocatori coinvolti in quello che facciamo e per cui lavoriamo. Oggi ho visto un allenamento fatto benissimo e una squadra pimpante dal punto di vista della reattività muscolare. E' un ricostruire subito le cose che ti mettono in movimento e fare le cose correttamente".

CRITICHE - "Mi sembra che qualcuno abbia usato il piede di porco, ma se le critiche sono fatte nella maniera giusta diventano anche costruttive. E' chiaro che non ci si può aspettare molto da una critica fatta da chi è tifoso di un'altra squadra, perché tra voi giornalisti c'è qualcuno che è tifoso di altre squadre. Non bisogna interferire con la nostra educazione professionale, perché sappiamo dove può arrivare una critica corretta, in cui c'è da prendere qualcosa e da usarla se fatta in maniera civile".

POLITANO - "Sono cresciuti in tanti. Lui ha fatto bene e ha dimostrato di essere un giocatore completo, che sa fare tutta la fascia. Sa difendere, sa mettere assist per i completi. Se avesse più fisicità sarebbe un top player a livello europeo. Ma se continuerà a far vedere questa sua tranquillità e velocità di estro e questa completezza nelle due fasi diventerà un giocatore ugualmente importanti. Ma ci sono altri giocatori importanti che sono diventati interessanti per un mercato importante".

IN DISCUSSIONE? - "Mi sarei sentito così anche se avessi passato il turno, non dipende tutto da una partita. Serve un'analisi su quello che si sta portando avanti, si è sempre un po' in discussione. Un giorno che si avrà più tempo ci si racconterà la mia carriera per arrivare ad allenare l'Inter, ci sono tante storie belle, basta un po' d'attenzione. Quando mi danno supporto mi dà anche un po' fastidio, sembra quasi che mi dicano che da solo non ce la faccio. Viene più ad ammalarti rispetto a quello che vuoi insinuare, anche scrivendolo. Non ho nessun tipo di problema ad affrontare queste situazioni. La differenza rispetto all'anno scorso? Guardo quello che fa la squadra durante le partite: come ha perso contro il Tottenham, contro la Juventus, come ha pareggiato col PSV, e trovo che abbia un comportamento corretto. Poi trovo anche che siamo riusciti ad abbassare il gap con delle differenze che c'erano l'anno scorso con altre squadre. E' salito l'equilibrio del campionato ed eccetto la Juventus tutti hanno più problemi. L'importante nello spogliatoio è raccontarsi le cose giuste, perché poi ottimismo e pessimismo derivano da come si fanno apparire le cose e noi sappiamo come farle apparire nello spogliatoio. Quello che abbiamo fatto è sotto gli occhi di tutti, perché ci vediamo tutti i giorni. C'è un risultato che ci disturba, ma abbiamo lavorato nella maniera corretta e state tranquilli che dentro lo spogliatoio dell'Inter è pieno di interisti e interismo. Queste sono le cose fondamentali".

LE PAROLE DI MAROTTA - "Io devo trovare le motivazioni dentro di me, ci sono già passato. Sono entrato in spogliatoi in cui le squadre avevano perso 13 partite di fila. Ovviamente le sue parole fanno piacere, il supporto fa piacere, ma involontariamente si dà anche un altro messaggio che fa più danno di tutti".

ASAMOAH - "In momenti come questo gli si dice quello che gli si diceva prima: che non è stando con la testa sulle ginocchia e le mani sulla testa che si risolve ciò che è successo, ma affilando gli scarpini, facendo un nodo in più e piantando i tuoi scatti più forti dell'avversario. Bisogna rendersi conto di ciò che è accaduto e prendersi le responsabilità per ripartire. Il pianto non porta consiglio, c'è da reagire. Si va a riprendersi in mano la determinazione che ci vuole per vestirsi di questi colori e per vincere le partite. Ci vogliono contenuti, far compassione agli altri non è la soluzione. Deve fare un lavoro fatto meglio di quello che l'ha preceduto per essere tranquillo con se stesso".

INFORTUNI - "Nainggolan? Avevo fatto capire che con il PSV non avrebbe giocato. Ha qualche allenamento in più, è migliorato, anche se è sempre a rischio perché l'infortunio era di quelli seri. Domani c'è qualcuno in più a disposizione perché non ci sono le limitazioni della Champions, per cui siamo con la rosa quasi completa per poter scegliere dove mettere mano durante la partita".

PARTITA CON L'UDINESE (domanda dell'inviato di FCInter1908.it) - "C'è sempre tutta la difficoltà nell'incontrare le squadre del nostro campionato, perché magari le si guarda la settimana prima e si pensa che non avranno scampo, poi te le trovi con altra forza e qualità e non riesci a fare del tuo meglio perché magari ti va di traverso un episodio. Bisogna andare in campo con determinazione feroce, perché le ultime partite ci hanno insegnato che basta un episodio per ribaltare tutto. Bisogna vincere la partita perché ne abbiamo bisogno per ripartire".

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