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Marotta: “Spalletti non rischia, sta lavorando bene. Icardi? Sono ottimista, spero nel buonsenso”

L'ad dell'Inter ha parlato di Spalletti e del caso Icardi

Andrea Della Sala

Oggi all'Allianz Stadium si è svolto un convegno per le seconde squadre. Presenze nello stadio della Juve anche l'ad dell'Inter Marotta che a margine dell'incontro ha parlato anche dei nerazzurri e del tecnico Luciano Spalletti:  "Rischia? L'allenatore non c'entra niente, nel senso che le difficoltà nascono oggettivamente indipendentemente dal nome dell'allenatore. Spalletti sta conducendo la squadra nel migliore dei modi, quindi assolutamente direi che con lui dobbiamo arrivare a questo traguardo importante". Le parole di Marotta tolgono un po' di pressione al tecnico dopo l'eliminazione in europa League. L'ad dell'Inter ha parlato anche della vicenda Icardi: "Novità non ce ne sono. Sappiamo tutto ormai di questo caso. Non c'è da aggiungere nient'altro, sono sempre ottimista. Penso sempre che il buonsenso prevalga e si possa arrivare a essere soddisfatti". 

Sulla corsa alla Champions: "L'Inter è ancora in una fase di crescita societaria. Sicuramente l'obiettivo di questa stagione non può che essere il quarto posto. Non è facile raggiungerlo perché ci sono dei competitor di livello, però siamo in gradi di poterlo fare. Domenica sarà una partita importante, non decisiva ma una partita che ci deve dare la possibilità di dimostrare le qualità che abbiamo".

Sull'uscita dall'Europa League: "Registriamo questa amarezza, questa sconfitta che non porta all'alibi della mancanza di giocatori, anche se in realtà ne mancavano 9 che non è poco per una rosa di 23 elementi. Però bisogna rientrare in questa sconfitta. Ci fa male ma bisogna trovare l'insegnamento che è quello di guardare al futuro che si chiama Milan. Bisogna tirar fuori l'orgoglio e il senso di appartenenza, sono elementi indispensabili per poter raggiungere un obiettivo importante".

Sulle seconde squadre: "In Italia c'è fortemente un'esigenza, quella della formazione dei nostri giovani. Per cuila seconda squadra è un elemento indispensabile per facilitare questo compito e quindi ritengo sia da adottare in tanti club. Il fatto che non ci sia un ponte che faccia da tramite all'attività di settore giovanile e la prima squadra, porta anche in alcuni casi come quello di ieri a situazioni di emergenza".

(Cm.com)

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