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Milito: “Il 2010 la perfezione, era Inter di fenomeni. Mi ricordo che dal primo giorno…”

Il Principe racconta la sua esperienza in nerazzurro a pochi giorni dal ritiro

Daniele Mari

L'emittente TycSports ha dedicato uno speciale a Diego Milito, che si è appena ritirato dal calcio. Nella lunga intervista del Principe, impossibile non dedicare uno spazio al 2010: "Quello dell'Inter del 2010 era un gruppo di giocatori fenomenali, tutti nazionali. Ma era un gruppo di persone umili e questo è fondamentale per vincere trofei. E quel gruppo aveva questa caratteristica. Zanetti? Era insopportabile (ridendo ndr). Una gran persona e un grande amico, noi quattro, con lui, Walter (Samuel ndr) e Cuchu (Cambiasso ndr) abbiamo creato una grande amicizia. Ci conoscevamo già da prima e quell'anno è stato magnifico".

TRIPLETE - "E' stato incredibile. Non è facile, credo che l'abbiano vinto 6-7 squadre nella storia. In Italia solo l'Inter ha vinto il Triplete, questo ci riempie di orgoglio. La Champions era la ciliegina, tutti i tifosi lo volevano. Dal primo giorno che sono arrivato all'Inter mi avevano detto questa cosa. C'era questa ansia di vincere la Champions, una squadra come l'Inter che non la vinceva da 45 anni era tantissimo. Quell'anno è stato perfetto, in tutti i sensi. E' stato coronare un sogno, per noi e per i tifosi. E anche a livello personale. Mi ricordo che quando eravamo piccoli, con mio fratello ci alzavamo nella siesta per vedere le partite di Champions. Il mio sogno era giocarla, figuriamoci segnare e vincerla. E' stato meglio di un sogno"

AMICIZIA - "E' quello che ti porti dietro a fine carriera, per me vale più di qualsiasi titolo. Il video di Cambiasso arriva da un ristorante dove andavamo sempre prima di ogni partita di Champions, sempre allo stesso tavolo. L'abbiamo fatto anche prima della finale, era un posto speciale. E come ho detto, le amicizie valgono più di tutto".

L'INTER E MOURINHO - "E' un club che mi ha segnato, mi ha consentito di vincere cose che tutti sognano. Mourinho mi ha segnato, mi ha voluto lui all'Inter e mi ha insegnato tanto. Mi ha dato grandissima fiducia e io ho potuto rispondere sul campo. Ho sempre sentito grandissima fiducia e per questo gli sarò sempre grato per quello che mi ha fatto vivere nel club"

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