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Nainggolan: “Ho scelto io di venire all’Inter. Mai commentatore sportivo, mi piace Mou…”

L'intervista completa di Rivista Undici al centrocampista nerazzurro

Redazione1908

Radja Nainggolan si è concesso ai microfoni di Rivista Undici in una lunga intervista, nella quale il centrocampista è sceso nel dettaglio per quanto riguarda il suo trasferimento da Roma a Milano e non solo. Tanti i temi toccati: dall'infortunio alla nuova vita milanese. La sua macchina? Sembra una navicella spaziale, una variante della Mercedes Classe G: "Io posso essere normale, avere una macchina normale? No. Ci sono pochi esemplari di questa, le fanno a mano. Tra un po' me ne arriva un'altra, un paio di milioni in auto li ho spesi".

L'intervista a Radja è stata fatta durante il periodo di recupero dall'infortunio subito nel derby: "Sto cercando di rientrare a giocare il prima possibile perché oggi sarebbe stato il mio giorno libero e invece sono qui ad allenarmi, quindi meglio non essere infortunati: il dolore lo sopporto, ma non mi piace essere qui alla Pinetina troppo presto, mi rompo a stare in palestra o in piscina, non è calcio questo. Il calcio è la palla".

L'Inter, Spalletti, i tifosi: "Se devo essere onesto -  e io lo sono! - dico che sono contento di essere qui, c'è un allenatore che mi ha fortemente voluto e con cui sono in ottimi rapporti, conosco i suoi schemi di gioco, ha disegnato il mio ruolo ma in questo trasferimento c'è stato un po' di rammarico per quello che è successo con la società della Roma. Capito che me ne sarei andato, ho scelto io dove, cioè di venire qui a Milano. Come mi trovo? A me piace uscire, andare al ristorante, girare e qui stanno proprio avanti rispetto a Roma, anche se lì c'è una passione viscerale per il calcio che respiri nell'aria. Però da quando ho saputo che volevano vendermi, ho chiuso i rapporti. Non voglio mancare di rispetto ai tifosi dell'Inter, ma ho passato un periodo in cui ero davvero amareggiato per come era finita la mia avventura a Roma. Ora però sono sereno".

Non entro mai per fare male:"Spesso mi rinfacciano l'episodio di Mattiello (il giocatore del Chievo che dopo uno scontro con Radja uscì con una frattura esposta di tibia e perone) e, ancora mi danno dell'assassino, ma lì è lui che è entrato a gamba tesa. L'arbitro mi disse addirittura che era espulsione per lui. A me dispiace molto, ma non entro mai per far male".

Nazionale: "Io non corro dietro a nessuno. C'erano un po' di problemi tra me e l'allenatore e io non sono mai riuscito a stare zitto. certo, mi manca questa esperienza però così ho dei giorni liberi in più e mi godo di più la mia vita fuori dal campo".

Finita la carriera di calciatore? "Sicuramente non farò niente che abbia a che fare con il mondo del calcio, né l'allenatore né il commentatore sportivo. Specialmente quest'ultimo, per me che ho un cuore grande, sarebbe impossibile da fare. Sono uno troppo sincero, che dice immediatamente quello che pensa, senza censure, mi farei immediatamente dei nemici e mi caccerebbero subito. Mi ci vedi essere a costretto a parlar bene per forza della mia ex squadra?"

Mourinho: "Lui mi piace, parla chiaro, non vuole stare simpatico a nessuno".

A casa niente calcio:"Non guardo neppure le partite, ne ho abbastanza già durante il giorno. Guardo le serie Tv".

(Rivista Undici)

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