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Non è da questi particolari che si giudica un giocatore

Si continua a discutere della presenza di Roberto Gagliardini allo Stadium per Juventus-Barcellona

Daniele Vitiello

E' arrivato fra lo scetticismo di gran parte della critica e della tifoseria, ma in poche settimane è stato capace di spazzare via pregiudizi e dubbi sul suo conto. Classe '94, ma personalità da calciatore navigato, nonostante le poche partite disputate in Serie A. Roberto Gagliardini ha dato vigore, equilibrio e concretezza all'Inter più evanescente del post Triplete, riuscendo lì dove tanti altri hanno fallito miseramente. E non solo. In punta di piedi il bergamasco ha scalato in poco tempo le gerarchie all'interno del gruppo, dimostrando qualità umane davvero importanti. Collante in campo e nello spogliatoio, una manna dal cielo per il club nerazzurro. Doti da leader esibite anche ieri in conferenza stampa, quando con spalle aperte e petto gonfio ha difeso il lavoro della squadra, rispondendo alle parole di Ausilio e dicendosi sicuro che le cose cambieranno già dal dal derby di sabato prossimo, scatenando l'esaltazione dell'intero popolo interista, che sui social non ha esitato ad osannarlo.

Ma sono bastati pochi secondi per per gettare al vento sorrisi, soddisfazione e orgoglio per il nuovo acquisto nerazzurro. Motivo? La gita allo Stadium di ieri sera, per assistere a Juventus-Barcellona insieme ai suoi ex compagni Spinazzola, Conti e Caldara. Inutile sottolineare quanto vicina allo zero sarebbe stata l'attenzione nei confronti di questo evento se si fosse verificato in altri Paesi. Ma qui, no. Qui è sempre tutto diverso e certe cose fanno discutere, creano malumori e aizzano folle di persone che - in tutta onestà - farebbero bene ad indignarsi per ben altri motivi. Buonsenso non pervenuto, ancora una volta. E così un'uscita fra amici, concordata con la società, diventa occasione per etichettare un ragazzo che ha ampiamente dimostrato di avere a cuore il bene del club nel quale gioca e del quale spera di diventare pilastro negli anni. Da salvatore della patria a traditore, passo spaventosamente breve.

Toccherà ora al numero 5 nerazzurro, che per fortuna dei suoi tifosi non si è lasciato scalfire dalla vicenda, riportare tutto sui binari della normalità già dal derby di sabato prossimo, che anche per questo motivo assume ancora più importanza. L'ex Atalanta è pronto a riprendere in mano le redini del centrocampo di Pioli, perché, De Gregori insegna, è da questi - e non altri - particolari che si giudica un giocatore...