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Politano: “L’Inter crede nell’EL. Nainggolan è fondamentale. Ho fatto inc*** Steven Zhang”

Il giocatore nerazzurro ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport in cui si racconta a 360 gradi

Eva A. Provenzano

Il 2018 probabilmente non se lo scorderà mai. «E' stato l'anno più bello della mia vita. Mi sono sposato e questo mi ha reso un uomo felice, sono arrivato all'Inter, ho esordito in Champions e ho pure segnato in Nazionale». Con la maglia nerazzurra ha giocato 25 gare su 25 Matteo Politano, l'esterno che ha stupito tutti proprio perché non ha sentito la differenza tra la provincia e Milano: "Non me l'aspettavo, mi sembrava un grande salto". A parlare è proprio il giocatore interista che ha parlato con La Gazzetta dello Sport e ha raccontato: «Se mi sento al top? Non ci si arriva mai, ma ho la fortuna di giocare con grandi campioni e posso crescere. Magari segnando qualche gol in più, al Sassuolo ne ho segnati tanti un anno fa, ma avevo un altro ruolo. Voglio essere più cattivo sotto porta quando mi capita l'occasione e ci sto lavorando». 

LE SOSTITUZIONI - Quando Spalletti lo ha sostituito è capitato che i nerazzurri perdessero le loro gare. Lui però a certe cose non dà peso: «Ok, vada per il complimento, ma il mister ragiona in base alle tante gare che abbiamo giocato e anche io dovevo dosare le forze come tutti, siamo in tanti. In cosa è diverso Spalletti? Parla tanto con noi e la sua idea di calcio ti entra in testa, ti fa sentire la fiducia e pensare di dare tutto. La sua prima Roma l'ho vissuta da tifoso, andavo di nascosto a vedere gli allenamenti, erano uno spettacolo», ha sottolineato il calciatore. 

A PROPOSITO DI ALLENATORI - Ce ne è uno in particolare tra quelli avuti che dice 'non dimenticherà' perché: «Senza di lui oggi non sarei qui». Si tratta di una vecchia conoscenza dell'Inter, mister Stramaccioni: «A 16 anni volevo smettere ma poi è arrivato lui, mi ha fatto giocare e non sono più uscito dal campo, lo porterò sempre nel cuore. Se non avessi fatto il calciatore avrei fatto il meccanico, mi piacciono le macchine e da piccolo aiutavo papà in officina. Adoravo quel lavoro, smontavo e rimontavo tutto. Sono poco social? Perché sono timido, non è una cosa per me, faccio il meno possibile. Posto ogni tanto perché i tifosi sono curioso, ma non amo il mondo social. Io e mia moglie abbiamo una storia normale, ci conosciamo dalle medie e da quando abbiamo 17 anni non ci siamo più lasciati, lei è riservatissima e con lei sono molto felice». Belle parole e begli obiettivi: «Più facile che l'Inter vinca prima l'Europa League, per diventare papà c'è tempo e faremo le cose con calma». 

L'EUROPA LEAGUE - «Ci crediamo, il Chelsea è la rivale più forte con cui ce la giocheremo. Ma siamo forti e possiamo arrivare in finale», dice a proposito della Coppa Politano e quindi non può che tornare sulla mancata qualificazione in Champions: «Con il PSV siamo partiti male e gli avversari hanno trovato la miglior serata del girone. E’ il rimpianto più grande. Come ho preso la birra dagli spalti ad Eindhoven? Parlavo con l’arbitro, mi arrivava addosso di tutto, non sapevo dove guardare. Mi giro e osservo con la coda dell’occhio questo bicchiere, il gesto istintivo è stato di allungare il braccio, la gente è impazzita. La cosa è diventata pure un challenge sui social con i ragazzi degli Insuperabili: con loro ho un rapporto bellissimo, cerco spesso di organizzare eventi con Padelli e Ranocchia».

IL NAPOLI - Matteo è stato molto vicino al club azzurro, ma poi non se ne era fatto nulla: «Sono stato molto vicino al Napoli che stava lottando per lo scudetto, mi sembrava una grande occasione ma non è andata e mi rodeva. Ho continuato a lavorare pensando che qualcosa poteva ancora accadere e infatti eccomi all'Inter. De Laurentiis disse che con me sarebbero stati soldi buttati? Ci sono rimasto male ma è acqua passata, ho pensato che magari era solo uno sfogo perché non era riuscito a concludere la trattativa».

BUONI PROPOSITI - L'Uefa ha inserito Politano tra i 4 migliori calciatori nel rapporto tra costo e rendimento. «Lo so - ha detto - ma penso già a dopo, voglio vincere un trofeo con l'Inter ed è un regalo che voglio per il mio 2019. In classifica siamo messi bene e vogliamo avvicinare il Napoli cercando di fare meglio del quarto posto di un anno fa».

NAINGGOLAN - L'ex giocatore della Roma è amico di Matteo: «Radja è fortissimo, per l’Inter è fondamentale, sarà decisivo averlo al nostro fianco. E poi così in ritiro mi diverto di più. Alla Playstation giochiamo sempre a Call of Duty, lui è il più forte di tutti. Il mio idolo? Totti, il Vucinic della Roma però era fortissimo ma il punto di riferimento è Robben».

PRESIDENTE - «Steven è un ragazzo come noi, ma è sempre presente, un riferimento. Mi ricordo il giorno in cui firmai il contratto. Mi disse che l’avevo fatto inc... con il gol a San Siro alla penultima giornata. “Ti dovrai far perdonare”, e mi salutò».

(Fonte: La Gazzetta dello Sport, 05-01-2019)