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Simeone Jr: “Il Cholo all’Inter? Fa parte del suo cammino. Icardi il più forte di tutti”

L'attacante della Fiorentina ha parlato anche del futuro di suo padre, allenatore dell'Atletico Madrid

Andrea Della Sala

Tra i giovani più promettenti del campionato c'è anche l'attaccante della Fiorentina Giovanni Simeone. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Simeone Jr ha parlato anche del futuro del Cholo, suo padre allenatore dell'Atletico Madrid:

Con suo padre Diego è nato il «Cholismo».

«È vero, ma papà non lo vedo come un creatore di una filosofia per tanti: è una filosofia che lascia a suo figlio, così come io lo trasmetterò ai miei. I calciatori che allena ne hanno solo approfittato per crescere».

Sul braccio ha tatuato il nome di suo padre?

«No, di mio nonno Carlos. È la radice di tutto, una roccia, quello che ha trasmesso i suoi valori a mio padre. L’inventore del “cholismo” in fondo è lui».

Che consigli le dà suo padre?

«Su tutto. Staresti ore ad ascoltarlo. A me i suoi consigli servono perché a volte non mi accorgo di chi ci gira intorno. C’è tanta invidia, tanta gelosia».

Il «Cholo» è stato più felice a Milano o a Roma?

«In tutte e due le città. Io invece ho un brutto ricordo della scuola a Milano. Ero piccolo e mi mandavano in un istituto di suore molto severe. Se facevo il cattivo, non potevo giocare e mi mettevano a disegnare, se mi comportavo bene mi davano una moneta di cioccolato. Non mi piaceva, forse per questo avevo tanta voglia di andare subito a scuola. Chiesi a mamma di entrare a 5 anni. Feci un esame e lo passai. Ero bravo, volevo studiare e fare l’astronomo».

Da ragazzo, l’hanno mai accusata di essere un raccomandato?

«Certo, mi hanno fatto del male. Ho vissuto un periodo difficile. Quando ero al River mi indicavano col dito ogni volta che passavo. Per fortuna che c’è stata la mamma ad aiutarmi. Io non avevo più amici, cambiavo scuola ogni due anni – come ho fatto per tutta la mia vita perché dovevamo seguire papà – e tutti mi facevano sentire malissimo».

Parlando di calcio, il suo obiettivo è arrivare a 12 gol?

«È vero, ma in realtà voglio solo migliorare. I gol saranno la conseguenza. Qui, d’altronde, ci sono tutti influssi positivi».

Quanto le parlano di Batistuta?

«Sempre. Tutti lo hanno conosciuto e gli sono stati amici. Mi piace, è bello sapere che hanno fiducia negli argentini. Mio padre racconta che era un animale dell’area. Ho visto tante volte i suoi gol su YouTube: spaccava le porte. Sarebbe bello fare la storia in viola come lui».

A proposito di centravanti veri, per lei chi è più forte tra Icardi, Higuain, Dzeko e Immobile?

«Icardi. Come movimenti in area è unico. Forse gli assomiglia un po’ Immobile, ma intendiamoci: sono tutti fortissimi».

Qual è stato il suo modello?

«Mi è sempre piaciuto Falcao, ma anche Suarez e Morata».

Arriva la Roma, che può anche eliminare il «suo» Atletico dalla Champions.

«Sarà dura. I giallorossi stanno molto bene, lo si è visto col Chelsea. Per l’Atletico le gare di Londra e Madrid saranno decisive. Sarebbe un brutto colpo essere eliminati, ma papà può ancora farcela».

Quale sarà il podio della A?

«Napoli, Juve e Inter, nell’ordine».

Un giorno suo padre allenerà l’Inter?

«Penso faccia parte del suo cammino, come vincere il Mondiale con la nazionale».

(La Gazzetta dello Sport)

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