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Skriniar: “Inter top club, mai pensato di andare via. Icardi? Capitano vero”. E su Modric…

Il difensore slovacco ha parlato a La Gazzetta dello Sport

Matteo Pifferi

Il difensore dell'Inter Milan Skriniar è stato una delle sorprese principali della stagione nerazzurra 2017-2018 e si candida al ruolo di leader e trascinatore per quella ormai ai nastri di partenza. Il difensore slovacco ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni.

Parliamo con il centrale che non ha saltato neppure un minuto nello scorso campionato, giusto? Lo sa che neppure Javier Zanetti era arrivato a tanto?

«Non immaginavo sarebbe accaduto. La fortuna è stata quella di non essermi mai fatto male: non ho un segreto, ma so gestire il mio corpo, capisco i segnali che mi manda e così riesco a valutare quando è giusto fermarmi e fare un po’ di massaggi, o quando è il caso di aggiungere un po’ di palestra al lavoro sul campo».

In tutto lo scorso torneo ha fatto solo 40 falli, praticamente uno a partita. E con solo due ammonizioni. Ci spieghi il suo modo di giocare.

«Non sapevo di questa statistica. Ma è molto semplice: non commettere fallo è un aiuto per la mia squadra, che può ribaltare l’azione. Entro duro ma pulito. Se fossi falloso, non farei bene il mio lavoro. E frenerei il gioco della mia squadra».

Lo sa che ora i tifosi le chiedono di più? Lo sa che in giro ci sono aspettative da scudetto?

«Siamo l’Inter, che per definizione è un club che deve essere sempre al vertice. Già così siamo più forti della scorsa stagione. L’obiettivo è restare in alto e fare grandi risultati in Champions».

Ha detto Champions: meglio o peggio affrontare subito grandi squadre?

«Per me sarà la prima volta nella competizione. E dunque non ho dubbi: non cambia nulla l’avversario, anche contro Real Madrid e Barcellona possiamo fare grandi cose. L’Inter è un top club, vogliamo superare il girone».

Mou la voleva allo United, il suo agente ha detto che su di lei c’erano i 5 migliori club d’Europa. Ha mai creduto di andar via?

«Non è male leggere o sentirsi dire che il tuo modo di giocare piace alle grandi squadre. Ma non ho mai pensato di andar via. Ho sempre detto: vediamo cosa decide l’Inter, per me va bene».

A che punto siamo col rinnovo?

«Non è ancora fatto, il mio agente e la società stanno parlando, vediamo cosa succede».

Se la sente di dire: mai alla Juve né al Milan?

«(Ride) Va bene: in Italia giocherò solo nell’Inter».

Che cosa ha di diverso Spalletti dagli altri allenatori avuti?

«Con Giampaolo ho imparato a fare il difensore. Con Spalletti lavoro più sui dettagli. Faccio un esempio: lui insiste molto sulla postura del corpo. E quando passo la palla devo stare attento al piede preferito del mio compagno, non posso metterla sul destro a un mancino, sennò il mister...».

Ha un passato da centrocampista. Si divertiva di più prima?

«Diciamo che era più... rilassante. Prima sapevo che sbagliando avevo comunque 4 difensori dietro per salvarmi. Ora ho più responsabilità, dietro di me c’è solo il portiere. Ma il passato mi aiuta perché anche da difensore so rischiare, non è un problema per me, a volte più che un appoggio laterale preferisco un passaggio complicato che può portare vantaggi alla mia squadra».

Lei si è operato agli occhi a giugno. Dicono i tifosi dell’Inter: chissà come giocherà quest’anno che ci vede meglio...

«Ora vedo ancora più chiaro. Prima faticavo a leggere una cosa da lontano, ora va molto meglio, è tutto risolto, anche se in campo non mi ha mai dato fastidi eccessivi».

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