editoriale

DESSENA, REAZIONE SU BALOTELLI, MA LA MOVIOLA TACE…

Quante volte abbiamo visto l’immagine delle proteste del tecnico nerazzurro, Josè Mourinho, che hanno portato alla sua espulsione ieri in quel di Cagliari? E quante volte abbiamo rivisto il fallo con il quale Astori atterra il numero 45...

Giovanni Montopoli

Quante volte abbiamo visto l'immagine delle proteste del tecnico nerazzurro, Josè Mourinho, che hanno portato alla sua espulsione ieri in quel di Cagliari? E quante volte abbiamo rivisto il fallo con il quale Astori atterra il numero 45 nerazzurro Balotelli che hanno scatenato le ire dello Special-One? Quante volte abbiamo rivisto ogni episodio, addirittura Maicon che accompagna il pallone in fallo laterale, e per quanto tempo si è discusso su quei millimetri che avrebbero dovuto concedere la rimessa al Cagliari? E ancora...

Quante volte vengono prese ad esempio le immagini che ormai hanno regalato a Balotelli la fama di presuntuoso, dalle linguacce agli inviti ad alzarsi rivolti a muso duro ai suoi avversari, tante, tantissime volte. Ma quante volte è andato in onda nella giornata di ieri, durante le miriadi di trasmissioni sportive che fanno della moviola la loro ragion d'essere, il fallo di reazione che ha subito Balotelli da parte di Dessena? Forse, anzi togliamo il forse, non è mai andato in onda, mai stato preso in considerazione.

I fatti:Balotelli recupera un pallone ed esce dalla propria difesa palla al piede, gli si fa sotto Dessena, che nel contrasto ha la meglio sulla giovane punta nerazzurra, Balotelli perde palla, e con “esperienza” si frappone con il corpo impedendo al centrocampista rossoblù di arrivare sul pallone e ripartire. Fallo fischiato, giustissimo, quello che manca poi è la reazione di Dessena, il quale si gira verso Mario, e lo fronteggia stringendo il pugno che parte e si ferma a pochi centimetri dal corpo dell’attaccante nerazzurro. “IL CALCIATORE CHE COLPISCE O TENTA DI COLPIRE IL SUO AVVERSARIO...” recita così il regolamento, giusto? Peccato che come al solito, tutti sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri.