editoriale

Difetti di personalità  e calciatori sopravvalutati: l’Inter è anche questa. Mancio può cambiarla ma…

Roma-Inter un giorno dopo: perché ci sono circostanze in cui è legittimo lasciar dissolvere la delusione del momento per analizzare con più distensione e maggiore lucidità gli atti recitati in campo nel corso di una concitata partita di...

Alessandro De Felice

Roma-Inter un giorno dopo: perché ci sono circostanze in cui è legittimo lasciar dissolvere la delusione del momento per analizzare con più distensione e maggiore lucidità gli atti recitati in campo nel corso di una concitata partita di calcio.

90 minuti in cui l’Inter ha saputo raccontare più cose di sé rispetto a quanto non avesse saputo fare in passato e sia chiaro, non sono emerse solo realtà positive, ma anche magagne da troncare senza indugio alcuno. Quella dell’Olimpico è una gara che va raccontata e suddivisa in frammenti, causa l’atteggiamento schizofrenico dei nerazzurri, incapaci di cominciare e finire la gara mantenendo costante atteggiamento dal calcio d’inizio al triplice fischio. Solito approccio scarico da parte degli uomini di Mancini, che nel corso della prima mezzora lasciano il pallino del gioco nelle mani degli avversari. Seguiranno una reazione di carattere, il gol del pareggio e gli ultimi quindici minuti della prima frazione, giocati con discreta convinzione nei propri mezzi. Il secondo tempo ripercorre le tracce del primo: avvio nocivo, tanto che l’Inter si ritrova nuovamente sotto dopo appena due minuti, e successiva reazione dei nerazzurri, che riescono a trovare il pareggio grazie alla determinazione di Osvaldo (uno degli ultimi a gettare la spugna),  prima delle successive due scoppole, che chiudono definitivamente il match sul 4-2

Paura e coraggio si susseguono nell’animo dei calciatori come il giorno e la notte sulle varie porzioni di terra. Si ha la sensazione che questo gruppo debba ancora smaltire un eccesso di scorie accumulate nel tempo. Difetti di personalità che non per forza e non in tutti i casi discendono dalla precedente gestione tecnica. Inutile negare che negli undici titolari scesi ieri in campo, almeno un paio (a voler esser buoni) sono scarsi o sopravvalutati. Le prestazioni di Ranocchia sono puntualmente condite da errori di natura psicologica. Il capitano è l'esatto opposto del giocatore che di fronte agli avversari non trema. E vogliamo parlare di Juan e Guarin?Tutta gente che qualcuno vorrebbe spacciarci come leader, ma che in realtà riescono ad alzare la voce solo quando intonano qualche motivetto sotto la doccia.

Mancini sta provando ad infondere una nuova mentalità, ma egli stesso dovrà in primo luogo non esagerare con esperimenti ai limiti del paradossale: Icardi non è un esterno offensivo, così come Kuzmanovic non è un laterale di centrocampo. Fino al prossimo mercato non avrà i calciatori che desidera, allora si rassegnasse e facesse giocare la sua squadra col rombo. Sistema di gioco che per altro ha sempre dimostrato di gradire, perché iniziare a ripudiarlo proprio adesso? L’obiettivo dell’Inter non è imparare immediatamente e a tutti i costi a giocare con le ali offensive, l’attuale scopo (vitale) per la società è arrivare in Europa e Mancini non deve correre il rischio di commettere gli stessi errori in cui altri allenatori meno quotati di lui sono inciampati. L’ex City deve adattarsi a questa squadra per trarne il meglio, se a gennaio il mercato potrà regalare altre possibilità non previste dalle attuali risorse umane a disposizione, allora tanto meglio. Gli esperimenti si fanno a luglio, non a novembre, quando c’è già da recuperare uno svantaggio considerevole in classifica.

La doppia reazione allo svantaggio subito contro la Roma è un ottimo punto di partenza, ma questo gruppo - dopo l'esonero di Mazzarri - non può e non deve inventare fantasiose giustificazioni da presentare dinanzi alle telecamere dopo prestazioni sottotono. Il passaggio dalla linea a tre alla difesa a quattro non sia ulteriore attenuante per eventuali risultati scadenti. Quest'anno ne abbiamo ascoltate già troppe. E' giunta l'ora di invertire la rotta e solo seguendo le indicazioni di Mancini,l'Inter potrà riemergere.

Pasquale Guarro