editoriale

INTER MACCHINA DA GUERRA

L’Inter è di nuovo al comando. In compagnia di una Juve che però, in quel di Marassi, non ha convinto appieno, almeno non quanto gli uomini di Mourinho hanno deliziato la platea di San Siro contro il Napoli. Tocchi di prima, circolazione di...

Alessandro De Felice

L’Inter è di nuovo al comando. In compagnia di una Juve che però, in quel di Marassi, non ha convinto appieno, almeno non quanto gli uomini di Mourinho hanno deliziato la platea di San Siro contro il Napoli. Tocchi di prima, circolazione di palla veloce, inserimenti perfetti e meccanismi di gioco che vanno sempre più perfezionandosi tra i nerazzurri, in particolare tra gli uomini di centrocampo e il reparto d’attacco. Protagonisti assoluti del successo la coppia d’oro Eto’o-Milito, sempre più complici e sempre più “killer” in area e non solo. Il ritorno in mezzo al campo di Cambiasso, poi, ha riportato l’ordine e la disciplina, trasformando in poche ore la squadra, dalla confusione di Cagliari all’organizzazione perfetta vista a San Siro. C’è qualcun altro, poi, che contro il Napoli è tornato ad essere devastante – almeno nel primo tempo – ed è il colosso Maicon. Incredibili davvero le sue accelerazioni e la sua facilità di corsa, palla al piede. Quando è in vena, fa la differenza. La sensazione è che, nonostante la mancanza di Ibra, nonostante quest’anno la squadra si appelli al gioco prima che ai lanci lunghi e non dipenda più, comunque, da un solo giocatore, l’Inter resti la stessa, identica macchina da guerra. La formazione da battere, che è capace di portare a casa il risultato anche quando non brilla di luce propria, ma che quando è in serata incanta. Tutti.