editoriale

Le debolezze di Icardi (e la forza del gruppo)

Si è parlato incessantemente, in questi ultimi giorni, delle frasi pronunciate da Icardi dopo la partita con il Bologna. Frasi che gli sarebbero costate la panchina nella partita contro la Roma, secondo molti. Anche se la spiegazione tecnica di...

Sabine Bertagna

Si è parlato incessantemente, in questi ultimi giorni, delle frasi pronunciate da Icardi dopo la partita con il Bologna. Frasi che gli sarebbero costate la panchina nella partita contro la Roma, secondo molti. Anche se la spiegazione tecnica di non concedere ai giallorossi punti di riferimento con la presenza di Mauro in campo ha prodotto i suoi frutti. Per la prima volta Mauro Icardi ha mostrato una debolezza. Le sue parole, che non erano per forza accusatorie, hanno disegnato un disagio reale. Un disagio che non deve rimanere un problema di Mauro, ma che va risolto con la forza del gruppo. 

Un gruppo che Mancini sa ricompattare quando serve. Ljajic che quando è subentrato ha sempre fatto bene, Perisic che per la squadra garantisce una formidabile copertura sulle fasce correndo come un disperato e Medel che si fa trovare pronto a dar battaglia in ogni zona del campo. Spirito di sacrificio = tenere al gruppo. Nessuno fa sacrifici semplicemente per la gloria o se non è fermamente convinto della loro utilità alla causa. E ora che Icardi ha mostrato un suo lato debole la squadra ne è uscita ancora più forte.

Perché essere capitano dell'Inter già non è facile, figuriamoci se hai 23 anni e ti considerano un "tamarro" che condivide la sua vita sui social. Se il ct della tua nazionale ti ignora per presunti atteggiamenti irrispettosi fuori dal campo. Se quando hai giocato contro la squadra dell'ex compagno di tua moglie ti sei ritrovato in un'arena piena di fischi e di insulti e ne sei uscito alla grande. Mauro Icardi ha un dono e non è solo quello di buttare il pallone in rete. Mauro Icardi non sente la pressione. Per lui giocare a calcio è un divertimento, non certo un peso. Ora, per la prima volta da quando è all'Inter, Mauro si è sentito vacillare. Una squadra nuova, nuovi giocatori e alcuni con incredibili qualità. Un equilibrio da trovare e perfezionare. Un reparto offensivo che non dipende solo ed esclusivamente da lui. Ma che di lui ha enorme bisogno. Di lui e dei suoi gol. L'apatia di Mauro nelle ultime partite non poteva essere addebitata solo all'assenza di palloni e di occasioni. Mostrare le proprie debolezze può diventare una forza. Lo sa Roberto Mancini, che da questa situazione ha tratto il meglio. Lo sa Mauro Icardi. Che a questo gruppo tiene più di quanto si sia mai detto.

Twitter @SBertagna