editoriale

Un Natale infernale

Prima o poi sarebbe arrivata. La sconfitta con la Lazio era, nella mente di molti, già scolpita nella pietra. Mancava semplicemente una data. La data che avrebbe dato ragione a chi si era sempre lamentato del gioco, a chi era convinto che questa...

Sabine Bertagna

Prima o poi sarebbe arrivata. La sconfitta con la Lazio era, nella mente di molti, già scolpita nella pietra. Mancava semplicemente una data. La data che avrebbe dato ragione a chi si era sempre lamentato del gioco, a chi era convinto che questa Inter non potesse durare, a chi aspettava il calo fisiologico dei nerazzurri come un bambino aspetta Babbo Natale. E allora per una serie di coincidenze (l'avvicinarsi delle vacanze di Natale, l'intensificarsi fisiologico delle cene, il comprensibile entusiasmo per il primo posto) si è arrivati alla fine di dicembre e si è preso sottogamba un impegno, che avrebbe potuto ribadire nel migliore dei modi il primato in classifica. Una mancanza di maturità? Forse. Un passo irrimediabile? Vedremo.

Forse perché vittoria dopo vittoria i tifosi ormai si erano abituati bene, forse perché vincere ti porta ad essere sempre più ambizioso, forse perché la sconfitta si è delineata quasi subito in maniera irreparabile (approccio troppo leggero, concentrazione dispersa e errori per colpi di testa), i tifosi nel post Inter-Lazio sono esplosi sui social. Un'esplosione a tratti sproporzionata. Con una distribuzione mirata delle colpe perché in questi casi ce n'è per tutti. Comprensibile la delusione: avevano vinto tutte le inseguitrici e poter mantenere un vantaggio sulla loro rincorsa avrebbe significato tanto. Ma da qui a buttare tutto all'aria, forse, ce ne passa.

Sui giornali, intanto, sono emersi retroscena di litigi che avrebbero reso lo spogliatoio dell'Inter un arsenale pronto ad esplodere. Mancini che litiga con Jovetic, Ljajic che si intromette, Guarin che mette a posto tutti. E poi scintille fra Icardi e Melo. A parte che è bello sapere che lo spogliatoio conserva gelosamente gli spifferi di sempre, liti in una squadra che ha perso una partita che non avrebbe dovuto perdere sono obiettivamente il minimo che ci si possa aspettare. Se sei un gruppo che ci tiene a vincere, a giocare bene, a dimostrare di crederci, prendersi a male parole in una serata storta è l'epilogo più naturale. Fa bene l'Inter a puntualizzare che lo spogliatoio nerazzurro non è diventato improvvisamente l'inferno. Ma il problema non sono i litigi. Il problema vero potrebbe sussistere se a nessuno fregasse nulla di questa sconfitta. Si ripartirà da qui, insomma. Da quelle voci concitate che si sono alzate per la rabbia e per la delusione. Da quel "non succederà più", che alberga nello sguardo di fuoco di un allenatore che non ci sta a perdere così. L'Inter ha tradito i suoi tifosi e se stessa. Ma il margine in classifica, seppur minimo, dice che al momento siamo primi. Poteva andare meglio? Certo, ma poteva anche andare peggio. Buon Natale.

Twitter @SBertagna