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Milan, Fassone: “Gestione ottima. Ricavi cinesi? Zero. Mr Li? Ignoro da dove siano arrivati i soldi”

Marco Fassone torna a parlare a Il Sole 24 Ore

Redazione1908

Marco Fassone si difende. L'ex amministratore delegato del Milan commenta a Il Sole 24 Ore la sua gestione della società rossonera: "Credo che il Milan sia stato guidato da un ottimo consiglio di amministrazione. Non c’ero solo io come amministratore delegato, ma anche, come consiglieri, l’avvocato Roberto Cappelli, Marco Patuano e Paolo Scaroni. Questi ultimi due sono presenti ancora nel nuovo cda. Tutte le decisioni erano prese all’unanimità. Eravamo non amici, ma quasi."

I RICAVI CINESI - "Sicuramente erano troppo ottimistici i valori riportati nel piano relativi alle entrate da mercato cinese. Il presidente Yonghong Li era convinto di riuscire a centrare quei target. Poi, come si è visto, la Cina ha dato zero, ma siamo comunque riusciti a compensare con i ricavi da stadio e soprattutto plusvalenze: 35 milioni nella campagna estiva dello scorso anno, cedendo Niang al Torino e Lapadula al Genoa. E poi ci sono stati appunto circa 6 milioni di minori costi generali. Alla fine, esclusa la Cina, il risultato è stato significativamente migliore del budget. Il risultato netto, approvato in cda a giugno, era nettamente migliore."

MR LI - "Ignoro da dove siano arrivati i soldi dell’operazione. Se fossero suoi o in prestito. Però nell’operazione con Fininvest erano coinvolti gli advisor più prestigiosi. Da Lazard a Rothschild e lo studio Gianni Origoni Grippo Cappelli. Perché dovevo dubitare?"

CRISTIANO RONALDO - "Si, Mr Li voleva Ronaldo perché riteneva che avesse una grande forza sul mercato cinese. Il giocatore voleva andarsene da Madrid. Ci siamo visti nel luglio 2017 con il suo procuratore Mendes, per verificare i costi e la disponibilità del giocatore. Poi convinsi Mr Li a lasciare perdere il sogno, in quanto Ronaldo costava troppo."

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