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Bardi: “Inter non crede in me? Non è così. C’è stima reciproca e la mia carriera…”

Il portiere del Frosinone, capolista in Serie B, ha parlato del suo rapporto coi nerazzurri e del futuro

Andrea Della Sala

In Serie B il Frosinone è in testa alla classifica e spera di poter ritornare in Serie A dopo appena un anno. Tra i protagonisti della stagione del Frosinone c'è anche Francesco Bardi, portiere di proprietà dell'Inter in prestito alla società di Stirpe. Queste le sue dichiarazioni in un'intervista realizzata dal Corriere dello Sport:

Bardi, ci spieghi: ma cosa ci fa un portiere bravo come lei in B? 

 «Sono molto contento e onorato di far parte del Frosinone. C’è un progetto importante e voglio dare il mio contributo in ogni partita anche per crescere sempre di più sul piano personale». 

Come mai l’Inter non ha ancora creduto in lei? 

 «Non è esattamente così. Intanto, ho 25 anni, un’età relativamente bassa per un portiere e poi sono in prestito. Con l’Inter c’è stima reciproca e la mia carriera avrà certamente diversi altri anni davanti, almeno mi auguro sia così. Tuttavia sono concentrato sul presente che si chiama Frosinone. Stiamo facendo grandi cose». 

E’ pronto a prendersi la A con questo Frosinone non a caso capolista? 

 «Diciamo che l’obiettivo è questo. Ma la B è molto complicata e ogni partita è a sè. Dobbiamo alzare il ritmo e stare attenti, torneo sempre duro». 

Il suo portiere ideale qual è? 

«Ho sempre avuto come idolo Buffon, un campione straordinario perché sta facendo, ha fatto e farà cose incredibili e impossibili per qualsiasi altro portiere. Ho anche ammirato Handanovic e Julio Cesar con i quali mi sono allenato spesso. Grandi calciatori».  

Ha avuto anche grandi allenatori di portieri. Chi ricorda? 

 «Castellini nell’Under 21 e nell’Inter mi ha dato tanto, ora con Senatore stiamo facendo molto bene. Devo ringraziare tanto il Livorno dove ho fatto il settore giovanile sino a esordire in A. Lì ho lavorato con grandi professionisti come Bellinelli, Melilli, Spinosa, Figaro e Vivaldi. Ricordo tutti con grande affetto e gratitudine. Come il mio agente, Mario Giuffredi per la passione e la professionalità che mette a disposizione dei suoi assistiti». 

A chi pensa di somigliare tra i pali Bardi? 

 «Come un po’ tutti i portieri, ho un mio modo di stare in campo. Ho rubato dai campioni che ho avuto la fortuna di veder giocare da vicino o in tv. Ma punto a non snaturarmi. Voglio continuare a imparare, lavorando soprattutto sulle mie qualità per migliorarmi». 

In B continuano a formarsi portieri importanti. Chi segnalerebbe Bardi a un grande club? 

 «Ce ne sono diversi. Cragno, Meret, Chichizola, Radunovic: sono davvero bravi. Ma ci sono anche giovani in altri ruoli: cito i miei compagni Krajnc, Paganini, Gori. E Orsolini e Favilli hanno un grande futuro». 

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