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Boninsegna: “Inter da mani nei capelli,che delusione Zanetti. Ausilio? Alla Juve cacciato”

L'ex cannoniere nerazzurro entra a gamba tesa sulla società: "C'è stato un vuoto di potere"

Daniele Mari

Intervistato da Radio Sportiva,l'ex stelladell'Inter, Roberto Boninsegna, si è soffermato sul momento nerazzurro, non risparmiando critiche e frecciate alla dirigenza, in particolar modo nei confronti del vicepresidente Javier Zanetti: «Si fa fatica a parlare di calcio, specialmente di Inter. È un anno da dimenticare, un anno disastroso. Ho visto l’Inter in queste otto partite e c’è da mettersi le mani nei capelli, logicamente c’è da salvare qualcosa però non molto. Gli ultimi tre allenatori hanno le loro colpe: Roberto Mancini ha preso giocatori inutilizzabili, Frank de Boer non riusciva a comunicare, Stefano Pioli purtroppo è partito bene però poi si è arenato, ha sbagliato sostituzioni e formazioni. Poi ci si mette anche la dirigenza, tipo Piero Ausilio che giochiamo a Crotone e perdiamo e finita la partita ha fatto delle dichiarazioni pesantissime che in un’altra società come la Juventus il giorno dopo era licenziato. C’è stato anche un vuoto di potere, perché Javier Zanetti, che è stato un grande giocatore, come dirigente vale poco, sommando tutto questo sono arrivati i risultati negativi.

I GIOCATORI - "Mauro Icardi la sua parte l’ha fatta, in una squadra che gli dà poche occasioni da gol ha già oltrepassato quota venti, credo che lui si sia guadagnato la pagnotta. Da confermare? Samir Handanović di sicuro, Gary Medel anche se a volte viene utilizzato male perché è un incontrista, poi gli altri sono tutti in discussione, anche i due centrali João Miranda e Jeison Murillo. Se vogliono tenerli si può ripartire per un altro anno, però con degli obiettivi diversi. Da quello che si sente dire in giro la società è molto ricca, importantissima, ma andare sul mercato e spendere a volte non è mica detto che ci si indovini. Adesso arriva Walter Sabatini, credo che si porti l’allenatore lui, quello della Roma (Luciano Spalletti)».

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