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CorSera – Spalletti ‘brutalizza’ l’Inter, ultima strategia. Suning non ci sente. Se non sarà CL…

Francesco Parrone

Ma è necessaria una profonda rifondazione per migliorare l’ Inter e avvicinarla pur gradualmente a Juventus, Napoli e anche Roma. Quando Spalletti è stato preso lo scorso fine maggio, la proprietà aveva fatto altre promesse, poi tutto è cambiato. È mutato il quadro di mercato per lui e per il direttore tecnico di Suning Walter Sabatini. L’aria in casa nerazzurra è tesa, le parole di Spalletti non hanno fatto piacere alla dirigenza che però ha imparato nel tempo a incassare, a non reagire alle critiche, a restare in comoda posizione defilata. La partita con la Samp può diventare uno spartiacque. La posizione di Spalletti è solida, anche se Jindong Zhang l’anno scorso cambiò ben cinque tecnici: Mancini, De Boer, Vecchi, Pioli e ancora Vecchi. L’Inter di oggi, soprattutto per merito di Spalletti, è andata oltre le sue reali possibilità e qualità.

L’uscita del tecnico ricorda le picconate di Mancini che si scontrò con la società fino ad andarsene. Non risparmiati i giocatori. Candreva aveva giustificato le parole come «uno stimolo per spronarci». Spalletti l’ha zittito. «È il suo pensiero, il mio l’ho detto». Fulmini pure su Cancelo. «Dove lo metti si lamenta della posizione». Brutalizzare lo spogliatoio è forse l’unica tattica per stimolare una reazione. Il rischio è elevato, i giocatori non hanno preso bene le critiche. L’Inter gioca una partita decisiva al suo interno. Se Spalletti centra la Championsne esce più forte, vista anche la bassa qualità della rosa, e averlo fatto notare non è un caso. Se fallisce l’obiettivo il futuro sarà da scrivere, nonostante un contratto fino a giugno 2019.

 

(Fonte Guido De Carolis, Corriere della Sera 13/3/18)

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