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Dal Biscione ai De Smurfen: i soprannomi delle squadre nei sedicesimi di Europa League

Gianni Pampinella

SHAKHTAR DONETSK

SOPRANNOME: Pitmen (i minatori)

MOTIVO: "Un altro omaggio ai lavoratori delle miniere di carbone, questa volta nella regione del Donbass. Shakhtar significa infatti "minatore" in ucraino. Nel logo del club ci sono un martello e un piccone, mentre i tifosi indossano spesso caschetti arancioni come quelli dei minatori".

SLAVIA PRAGA 

SOPRANNOME: Sešívaní (il cucito)

MOTIVO: "Secondo la leggenda, gli studenti che fondarono il club nel 1892 chiesero alle loro madri di cucire insieme le loro camicie, avendo optato per i colori rosso e bianco. Il rosso simboleggia il cuore che i giocatori inseriscono nei giochi, mentre il bianco è sinonimo di fair play e sportività".

SPORTING LISBONA

SOPRANNOME: Leões (i leoni)

MOTIVO: "Il leone che rappresenta lo Sporting venne preso in prestito dallo stemma di una celebre e influente casata nobiliare portoghese. La squadra è anche soprannominata "i biancoversi" per via dei colori sociali; i fondatori scelsero infatti il verde come simbolo di speranza per il futuro del club".

VALENCIA

SOPRANNOME: Blanquinegros (i bianconeri) o Murciélagos (i pipistrelli)

MOTIVO: "La casacca originale del Valencia, di quasi un secolo fa, era costituita da maglia bianca con calzoncini e calzettoni neri, ma il riferimento al pipistrello risale addirittura al 1238. Secondo la leggenda, un pipistrello atterrò sulla bandiera di Giacomo I d'Aragona mentre stava per conquistare Valencia: il sovrano lo interpretò come un segnale positivo e lo aggiunse al blasone della città".

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