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De Laurentiis: “C’è sudditanza, arbitri non si mettono contro la Juve. Calciopoli? Troppo poco!”

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, nel corso dell'intervista alla Gazzetta dello Sport è tornato sul rapporto arbitri-Juve

Redazione1908

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, nel corso dell'intervista alla Gazzetta dello Sport ha parlato anche di Inter-Juventus e del problema della sudditanza degli arbitri verso i bianconeri:

Presidente De Laurentiis, a Napoli si parla di campionato falsato dopo quanto accaduto sabato scorso a San Siro: condivide?

«No, non parlerei in questi termini. Ci sono state delle scelte di Spalletti non condivisibili, come la sostituzione di Icardi, anche se giocare in dieci è sempre difficile. Per il resto, lascerei perdere, non ci hanno rubato nulla, la Var a volte non è stata utilizzata o utilizzata male in precedenza, quando avremmo potuto prendere più distacco sulle avversarie».

Dunque, lei mette sotto accusa la Var?

«No, perché io sono un sostenitore. Discuto il suo utilizzo. In cabina di regia non dovrebbero andare gli arbitri, che sono persone sospettabili, ma dei tecnici da formare. L’arbitro deve essere tale durante la partita e il giudizio della Var deve essere incontrastato, non si può demandare a lui la decisone. Piuttosto, darei agli allenatori la possibilità, due volte ciascuno, di richiedere l’intervento della Var sui loro dubbi».

Crede, De Laurentiis, che in Italia esista un problema arbitrale e una certa sudditanza nei confronti della Juve?

«Certo che sì, perché la Juventus appartiene alla famiglia più potente d’Italia, con Calciopoli sarebbero dovuti andare giù pesanti, invece non è successo niente. Volete che si mettano contro gli Agnelli, contro la Fiat, contro il potere? Prima di farlo ci pensano su 20 mila volte. Ma il problema degli arbitraggi sbagliati riguarda tutta l’Europa. Com’è possibile che una mano in area non venga visto? Non so se il Bayern Monaco doveva essere escluso. E la Roma? I due rigori c’erano, meritava almeno i supplementari».

Ma si sente scippato di uno scudetto?

«Io sono uno sportivo, so stare al gioco, a me non piace tirare fuori le pistole e metterle sul tavolo. Cerco, però, di cambiare le regole del gioco. Dico: attenzione, non dando credibilità e sottraendo spettacolarità non facciamo altro che togliere pubblico a questo gioco».

Ha letto la nostra intervista con Nicchi? Ha difeso Orsato.

«Giusto, lui difende la casta, difende la sua posizione. La verità è che gli arbitri non dovrebbero stare nella Figc, dovrebbero essere assunti come liberi professionisti e dopo tre errori dovrebbero essere sospesi. Sono i club che finanziano tutto e gli arbitri dovrebbero essere al di sopra delle parti. Io non voglio pensare male, ma qualcosa non va, è talmente evidente».

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