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Icardi, Totti e…’O Mago’: gli ‘artisti’ del cucchiaio, tra leggenda e miseri fallimenti

Tutti i più celebri cucchiai, riusciti e non, della storia recente del calcio

Marco Macca

E' un istante, un pensiero di lucida follia, di freddezza e al contempo incoscienza. Quel colpo è capace di proiettarti direttamente nella storia del calcio, ma con la stessa facilità possono anche gettarti nel baratro. Perché non tutti riescono a comprendere ciò che può portare i giocatori a fare una scelta così coraggiosa e "pazza". Questa è la storia di chi decide di provare a sorprendere, di chi non si lascia sopraffare dagli schemi ma ci mette quel tocco poetico che è poi, in fin dei conti, il sale del calcio. Da Totti, che sublimò l'epopea iniziata da Panenka, a Zidane, da Miccoli a Icardi, l'ultimo grande interprete di questa corrente. Loro ce l'hanno fatta, altri, come vedremo, decisamente no. Ecco i cucchiai, tra tentativi riusciti e altri falliti miseramente:

MAURO ICARDI

Il battesimo della poesia, per Mauro Icardi, c'era già stato nella stagione 2014-15, quando aveva ammutolito Napoli e il San Paolo. Poi, c'era stato anche un secondo capitolo, sempre a San Siro, contro l'Atalanta, nel marzo del 2017. Ciò che è successo al Meazza sabato sera, dunque, non è affatto un piatto nuovo sulla tavola di Maurito, che evidentemente ci ha preso gusto. Il cucchiaio è diventato una specialità della casa: un altro colpo aggiunto a un repertorio di per sé già ricchissimo. L'Inter si aggrappa al suo capitano per risalire la china. Lui non delude mai. Gol, gol e ancora gol. E, a quanto pare, senza mai cadere nella banalità.

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