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Inter, a giugno rivoluzione: via Icardi, Perisic e “altre figure minori, rivelatesi…”

La Stampa analizza il derby di questa sera

Marco Astori

Una partita fondamentale, in termini di classifica, ma non solo: il derby tra Inter e Milan ha sempre qualcosa di speciale. E la sfida di questa sera può determinare molto, a livello di morale e di classifica. La Stampa, confrontandosi con la stracittadina d'andata, analizza così la partita di questa sera: "Uscita sfarfallante di Donnarumma, gol di Icardi e 1-0 interista al 92'. Spalletti in paradiso con la settima vittoria di fila (Champions inclusa), Gattuso quasi all'inferno con il suo Diavolo senza equilibrio. Dall'andata al ritorno di stasera sono passati 147 giorni, nemmeno tantissimi, e a Milano è cambiato tutto. Non soltanto perché Gigio non ha più sbagliato nulla, Maurito è sparito e da due settimane il Milan ha fatto il sorpasso. Il punticino di differenza in classifica rivela una minima parte della forbice che si è aperta nel 2019 tra le due arcirivali. Il Milan è lanciatissimo, anche se le ultime tre partite le ha vinte giocando molto meno bene del solito, è in gran salute, ha il pieno di certezze e autostima e individualità al top o quasi. L'Inter è in mezzo al tunnel, fuori da tutto, con la qualificazione in Champions tornata in discussione, in sofferenza atletica e con conclamati deficit di personalità e qualità. Come se non bastasse, con il caso-Icardi sempre aperto.

L'ex capitano, autore degli ultimi 5 gol dell'Inter nel derby, arriva alla nona partita saltata. Dal lettino della fisioterapia dal quale non scende ormai dal 14 febbraio ieri ha postato su Instagram la foto di una sua esultanza con fascia bene in vista. Ennesima puntata social di una telenovela estenuante. Di chiarimenti definitivi a voce con club e squadra, però, non se ne parla proprio. Comunque vada, sarà un successo. Già agli atti l'incasso record per la Serie A, superiore ai 5,7 milioni di euro, e pure un passo avanti per il calcio milanese: era dal 2 aprile 2011 che Milan e Inter non si sfidavano essendo tra le prime quattro del campionato. Otto anni fa erano prima e seconda (idem a fine torneo), adesso terza e quarta. Posizioni come minimo da mantenere per centrare il determinante accesso alla prossima Champions e poter pianificare un futuro migliore con le casse più piene. Anche in questo caso, chi sta decisamente meglio oggi è il Milan. Uscito dall'incubo cinese e rasserenato da Elliott, ha già basi giovani e solidissime in ogni reparto e una allenatore che, dopo aver superato la buriana autunnale, ha tenuto duro e dato un'identità precisa al suo gruppo. L'Inter, invece, a giugno avrà in ogni caso moltissimo da fare. Sarà molto nuova, senza Spalletti, Icardi, Perisic e tante altre figure minori, rivelatesi inadeguate. Ma senza Champions ricostruire sarebbe durissimo".

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