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L’INTER SOFFRE MA C’E’ UN SUPER MILITO. RIMONTA IN QUATTRO MINUTI. LE PAGELLE

L’Inter soffre più con il Cagliari che con il Barcellona. E questa è già una notizia. Negativa per i nerazzurri ma estremamente positiva per i sardi che, come l’anno scorso, sono partiti a rilento in campionato ma dimostrano di non...

Daniele Mari

L'Inter soffre più con il Cagliari che con il Barcellona. E questa è già una notizia. Negativa per i nerazzurri ma estremamente positiva per i sardi che, come l'anno scorso, sono partiti a rilento in campionato ma dimostrano di non aver dimenticato gli schemi di mister Allegri. Primo tempo da dimenticare per l'Inter, in parte simile alla gara da incubo di Bergamo dello scorso gennaio. Male Cambiasso, pur sempre al rientro dopo un mese di stop, ma male nel complesso tutta la squadra, con un Maicon irriconoscibile e uno Sneijder completamente fuori dal gioco.

Il vantaggio rossoblu è logica conseguenza di una supremazia territoriale tanto netta quanto inaspettata. Difficile valutare l'entità della spinta di Maicon su Matri (comunque colpevolmente in ritardo il terzino brasiliano), ma Orsato non ha dubbi e fischia il rigore. Esecuzione impeccabile di Jeda. Nella ripresa Mourinho cambia. Fuori Santon, male dopo le buone prove con Parma e Barca, e dentro Balotelli. Fuori anche Cambiasso, comprensibilmente non in condizione, e dentro Thiago Motta.

Ma l'Inter non si scuote. E' infatti ancora il Cagliari ad andare vicino al gol con il palo centrato da Dessena. Impercettibile quanto determinante il tocco di Julio Cesar. Ma al 6' si svegliano improvvisamente Milito ed Eto'o. Pressing vincente del camerunense e il Principe si invola verso Marchetti. Il tocco è freddissimo, letale. Quattro minuti dopo Stankovic ancora in profondità per Milito e questa volta l'esterno destro dell'argentino è da fuoriclasse assoluto. In quattro minuti Milito rivolta la partita come un calzino, tramortendo il Cagliari che pure ci proverà fino alla fine.

I nerazzurri tengono con un paio di recuperi prodigiosi di Cordoba e portano a casa tre punti di vitale importanza alla luce della vittoria della Juve di ieri. Una vittoria sudata, sofferta, strappata con i denti, ma per questo assolutamente determinante.

LE PAGELLE:

Julio Cesar 7: sul rigore non può nulla ma si supera su Dessena ed è bravo su Nenè e Lazzari. La risposta a Buffon

Maicon 5: Spinge male, difende anche peggio. Colpevolmente in ritardo sull'azione del rigore. Giornata no

Cordoba 6: Nel primo tempo sbaglia abbastanza, soprattutto in appoggio. Ma nella ripresa regala un paio di agganci prodigiosi.

Lucio 6,5: Imperioso quando esce palla al piede, dimostra però di non avere ancora grande affiatamento con Cordoba. Coppia da rivedere.

Santon 5 : Come Maicon, con l'aggravante che le azioni più pericolose vengono dalla sua parte.

Cambiasso 5: al rientro dopo un mese di stop non ci si poteva aspettare granché di più. Impacciato

Stankovic 7: il migliore dei centrocampisti. Quantità e qualità in mezzo al campo, è l'unico a reggere i ritmi cagliaritani.

J.Zanetti 5,5: si vede poco, fa un lavoro oscuro e cerca di tamponare. Timido

Sneijder 5: Male, sia nel primo che nel secondo tempo. Non serve un pallone che sia uno ad Eto'o e Milito, non regala un tiro degno di nota. Male anche sulle punizioni

Eto'o 6: Non si vede tantissimo, ma si danna l'anima come sempre. Fondamentale il pressing sul primo gol di Milito, regala un gioiello su punizione che sibila alla sinistra di Marchetti. Un leone in gabbia.

Milito 8,5: Soffre nel primo tempo come i compagni, sebbene i migliori spunti siano i suoi. I due gol nella ripresa tengono a galla l'Inter e dimostrano come i geni del calcio spesso prendano abbagli clamorosi. L'attaccante più sottovalutato del mondo. Principesco

Balotelli 6: Mette spesso in apprensione la difesa cagliaritana, pur senza essere devastante come contro il Parma

Thiago Motta sv.

Chivu sv.

Mourinho 6: Espulso per le proteste per la mancata espulsione di Astori (che c'era tutta), dimostra nuovamente di non avere paura giocando la ripresa senza incontristi. Ma la partita non è certo di quelle memorabili.