primo piano

LA DIFESA DELLA JUVE: “INSULTI NON RAZZISTI, SIAMO INTERVENUTI SUBITO. IL PROBLEMA DEI CORI E’ GENERALE: BALOTELLI E’ INSULTATO OVUNQUE”

Il ritorno dei cori anti Balotelli non ha certo fatto piacere alla dirigenza della Juventus, ma in casa bianconera lo stato d’animo prevalente è quello della serenità, nella convinzione di aver fatto il possibile per allontanare dallo...

Daniele Mari

Il ritorno dei cori anti Balotelli non ha certo fatto piacere alla dirigenza della Juventus, ma in casa bianconera lo stato d'animo prevalente è quello della serenità, nella convinzione di aver fatto il possibile per allontanare dallo stadio ogni ombra di deriva razzista. Il silenzio ufficiale che segue la serata di ieri, sottintende questo pensiero. Ma dal club di corso Galileo Ferraris filtra sostanziale fiducia nel fatto che il giudice sportivo non potrà prendere decisioni troppo pesanti in vista di Juve-Inter. Il precedente dei cori contro l'interista allo stadio torinese causò l'anno scorso la squalifica del campo, poi commutata in gare a porte chiuse.

Oggi - si fa notare in ambiente Juve - sono però due le differenze fondamentali rispetto all'analogo episodio dello scorso anno: «Un negro non può essere italiano», fu l'aberrante messaggio, ben diverso da quello di ieri («se saltelli muore Balotelli»), analogamente disgustoso, ma non imputabile direttamente di razzismo, perchè il cognome dell'attaccante interista avrebbe potuto essere sostituito da un qualunque altro, indipendentemente dal colore della pelle; inoltre, nella precedente occasione ci fu un colpevole ritardo da parte della Juventus nell'intervenire dall'altoparlante dello stadio per condannare subito l'episodio e minacciare la sospensione della partita; stavolta invece l'intervento è stato rapido. Nell'ambiente Juve non sembra quindi esserci timore per una squalifica del campo, perchè non ne sussisterebbero gli estremi. La Juventus fa anche notare di aver aderito massicciamente alla campagna contro il razzismo (proprio nei giorni scorsi è stata presentata una iniziativa congiunta con l'Unesco). La risposta di ieri sera di Ferrara, che ha ribadito la propria condanna non solo al razzismo, ma anche all'offesa in generale da parte del pubblico, ha anche posto l'attenzione al fatto che in ogni stadio, da troppi anni, si sentono cori razzisti anche riferiti solo ad ambiti campanilistici regionali e ai danni di tanti altri giocatori (tra cui proprio il bianconero Pessotto, in lotta tra la vita e la morte per quasi un anno) sono stati spesi cori aberranti. Lo stesso Balotelli, fa infine notare la Juventus, è oggetto di insulti verbali in parecchi altri stadi: il problema è quindi generale e occorre studiare collettivamente misure preventive e repressive anche sul problema-cori, dopo quello degli striscioni.