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MANCINI: “CASSANO LO PORTEREI IN NAZIONALE, BALOTELLI SAREBBE UTILE. INTER POSSIBILE SEMIFINALISTA DI CHAMPIONS CON…”

“Buffon, Zambrotta, Nesta, Barzagli, Grosso, Pirlo, De Rossi, Gattuso, Cassano, Toni, Totti”. Questa è la formazione che Roberto Mancini, ex allenatore dell’Inter, schiererebbe in un’ipotetica finale mondiale. Lo ha...

Alessandro De Felice

"Buffon, Zambrotta, Nesta, Barzagli, Grosso, Pirlo, De Rossi, Gattuso, Cassano, Toni, Totti". Questa è la formazione che Roberto Mancini, ex allenatore dell'Inter, schiererebbe in un'ipotetica finale mondiale. Lo ha dichiarato alle Iene, trasmissione in onda su Italia 1. "Il Mancio" non trova posto a Chiellini, Cannavaro e Camoranesi, mentre presente un pò a sorpresa Luca Toni. Il tecnico non scorda Totti e Cassano. Amauri? Anche lui fuori dai giochi. Su Cassano: "Per me è un fenomeno ma evidentemente a Lippi non piacerà come giocatore. ll ct ha una squadra in cui ci sono certe gerarchie e certi equilibri e magari pensa che Cassano possa creargli delle difficoltà". Mancini non nega che gli piacerebbe un giorno allenare la Nazionale, ma crede che sia l'Inghilterra la nazionale favorita per vincere il Mondiale in Sud Africa.

Roberto Mancini parla poi di INTER: "Il presidente ha deciso di cambiare a causa di quella cosa che ho detto dopo Liverpool ma secondo me non è cosi. Ho rescisso con l'Inter perché ho voglia di tornare ad allenare. Dove? Preferirei in Premier". Parole dolci per Mario Balotelli: "Non è cattivo. In Nazionale non è mai stato chiamato però secondo me era un giocatore che poteva essere molto utile".

Le Iene sono Iene e Mancini sta al gioco: "Quale squadra schiererei per un'ipotetica finale di Champions League? Julio Cesar, Maicon, Samuel, Cordoba, Maxwell...volevo vedere se eri attento! - il brasiliano è andato al Barcellona - Chivu, Cambiasso, Stankovic, Zanetti, Sneijder, Eto'o e Milito o Balotelli. Non so chi vincerà ma posso dire che Inter, Barcellona, Chelsea e Real Madrid potrebbero essere le semifinaliste".CALCIOPOLI: "Moggi ancora influente? Da quello che uno legge sembra che con qualcuno parli, e lo era anche ai tempi in cui giocavo. Perchè gli stavo sulle palle? Non lo so ma a me non piaceva il suo modo di fare. Quando è scoppiata Calciopoli ho pensato 'era ora', in campo ci accorgevamo che qualcosa non andava ma- conclude - nessuno ne ha mai parlato prima perché bisogna avere delle certezze".