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Moratti: “Juve-Inter? Entrambe nel momento migliore. Milan? Se Berlusconi si fida…”

L'ex proprietario dell'Inter ha parlato anche del match con la Juventus e della situazione dei cugini rossoneri

Daniele Vitiello

Non potevano mancare domande anche sul derby d'Italia in programma sabato sera e sulle difficoltà dell'altra sponda del Naviglio, nell'intervista rilasciata da Moratti ai colleghi della Gazzetta dello Sport. Così l'ex presidente su Juve-Inter: «Ci arriviamo entrambe nel momento migliore. Spero che sia un grande spettacolo, anche perché adesso la rivalità è rimasta su basi sportive. Allegri è bravissimo, bisogna vedere come ci studierà, ma ho fiducia in come Spalletti studierà loro. Hanno giocatori di grande qualità. E lo stadio sarà tutto juventino. E’ una sfida che viene proprio voglia di affrontare».

Giocarla con la Var la lascia più tranquillo?

«La Var lascia più tranquilli tutti, non soltanto me. Anche se fatico un po’ ad abituarmi al fatto che la gioia del gol venga strozzata e sospesa in attesa del riscontro tv».

Cosa teme di più della Juve?

«Gli automatismi che ti meravigli che funzionino sempre. Poi Higuain e Dybala. Nel senso che a loro toglierei il centravanti e visto che all’Inter lo abbiamo già, qui porterei l’ex Palermo. Icardi-Dybala, che coppia fantastica!».

Ci fa un pronostico?

«Neanche per sogno! Ma spesso lì abbiamo fatto buone gare».

In cosa è diversa la rivalità con Juve e Milan?

«Non c’è paragone. Da una parte c’è un dualismo cittadino, un confronto costante e diretto. Dall’altra un antagonismo storico. Sportivamente parlando, il vero nemico è la Juve».

Si aspettava un Milan così in difficoltà?

«Pensavo che non sarebbe stato facile avendo cambiato dieci undicesimi della squadra, ma non credevo che avrebbe avuto così tanti problemi. E a Benevento hanno avuto la classica giornata in cui non dovresti nemmeno alzarti dal letto. Anche perché quel gol del portiere ha portato le immagini in giro per il mondo. Ora sono a -18 da noi e mentirei se le dicessi che la cosa mi spiace».

Crede che al Milan manchi Berlusconi?

«Possibile, ma se lui dice che bisogna fidarsi dei cinesi cui ha venduto ci sarà da fidarsi».

Sullo stadio però i cugini non sembrano avere le idee chiare.

«Noi sì, vogliamo restare a San Siro e ne approfitto per ringraziare i tifosi che spingono la squadra in alto. Al Milan mi sembra che non sappiano ancora cosa succederà dopo».

Che idea si è fatto della nuova proprietà milanista?

«Non mi permetto di dare giudizi».

Su Suning però può darne.

«Hanno un potenziale notevole, ma parlerei della famiglia Zhang che ha grandi valori e si dedicano direttamente all’Inter. Basti pensare che il boss ha mandato qui il suo unico figlio maschio».

Quanto hanno le mani legate per le direttive di Pechino?

«Hanno grande rispetto per le regole, ma sono certo che sul mercato faranno di tutto per andare incontro alle esigenze della squadra».

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