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Shaqiri: “Mi avevano promesso una nuova Inter. Le infrastrutture? Una vergogna”

L'ex nerazzurro ha parlato del periodo trascorso all'Inter

Sabine Bertagna

Xherdan Shaqiri, arrivato all'Inter nel periodo di Mancini, ha raccontato ai microfoni di Spox.com del suo rapporto con Pep Guardiola, ma anche di quando vestiva la maglia nerazzurra: "In estate (prima di passare all'Inter) avevo già offerte dal Liverpool e dall'Atletico Madrid, volevo andarmene a tutti i costi via dal Bayern. Mi decisi per il Liverpool, Brendan Rogers mi aveva chiamato già un paio di volte prima dei Mondiali. Ma il Bayern me l'ha proibito. Ci sono stati diversi colloqui nei quali abbiamo anche alzato la voce. I dirigenti del Bayern pensavano che la situazione sarebbe cambiata con l'impiego e noi invece no. Infatti è andata così. Iniziata la stagione Gianluca Gaudino mi venne preferito nella prima partita. Questo fu per me naturalmente un segnale per cui non mi si voleva tenere a tutti i costi".

Accoglienza aeroporto di Milano - "L'Inter mi aveva semplicemente cercato di più. Mi avevano promesso una nuova Inter. Nella Bundesliga avevo già vinto tutto. L'accoglienza è stata davvero pazzesca. La guardia di sicurezza mi ha quasi soffocato perché è scoppiato il caos e aveva perso il controllo. Lo stile di vita era geniale, sono stati quasi i sei mesi migliori della mia vita. Il centro sportivo si trovava a Como, vicino anche alla Svizzera. Ma comunque il calcio italiano non mi è piaciuto particolarmente. Troppo lento, pieno di tattica, era difficile portare in campo la mia esplosività. Una volta, durante un allenamento, ho tirato per due ore 200 calci d'angolo da destra e da sinistra. Non avevo mai fatto una cosa simile".

Roberto Mancini - "Io e Erdin ne discutiamo ancora oggi. Mancini mi voleva a tutti i costi. Avremmo dovuto a posteriori prendere qualche informazione in più sull'ambiente. Per fare questo però mancava il tempo, il giorno del passaggio all'Inter si erano messi in mezzo ancora due club della Premier League. Ai tempi ero un po' impaziente e volevo assolutamente chiudere il trasferimento perché il campionato era già iniziato e io volevo partire subito".

Il ruolo di Shaqiri con Mancini e Guardiola - "Anche con Mancini non ho mai avuto problemi. Anche lui cambiava ogni fine settimana, così che non c'era mai una formazione fissa. Lo aveva fatto anche al Manchester City e al Galatasaray. Non mi sentivo più bene, così abbiamo cercato una soluzione comune".

Cosa c'è di diverso allo Stoke rispetto all'Inter - "Le infrastrutture dell'Inter sono sinceramente una vergogna. Che un club così famoso non trovi un modo per investire nelle infrastrutture è davvero sorprendente. Alimentazione, riabilitazione, analisi delle prestazioni, varietà negli allenamenti: trovo che in Inghilterra è tutto semplicemente più professionale. E l'erba: in Italia il tempo era bello, ma l'erba sempre molto alta. In Inghilterra può grandinare e noi ci alleniamo comunque su un tappeto, che viene curato ogni giorno da diversi collaboratori".

(Spox.com)

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