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TS – Linea dura dell’Inter dopo il no di Biabiany allo Sparta: chi non è nei piani…

Mancano 11 giorni al 30 giugno e l'Inter dovrà riuscire a realizzare 30 milioni di plusvalenze per sistemare i conti con il fair play Uefa

Riccardo Fusato

Mancano 11 giorni al 30 giugno e l'Inter dovrà riuscire a realizzare 30 milioni di plusvalenze per sistemare i conti con il fair play Uefa. Facile per Ausilio sarebbe vendere Perisic allo United per 38 milioni (l’ultima offerta arrivata da Manchester, ritenuta irricevibile da Palazzo Saras) ma, semmai Suning dovesse sacrificare il croato, vuole farlo alle sue condizioni, visto che valuta il giocatore 55 milioni e - una volta chiuso il bilancio - ci sarà un’estate per arrivare a un accordo, considerato che è fondato il sospetto che Perisic abbia già detto sì a Mourinho. Certo è che da qui fine mese andranno monetizzate alcune cessioni e l’attenzione è rivolta a quei giocatori per cui possa essere realizzata una plusvalenza (la cessione di Jovetic, per esempio, può tranquillamente essere congelata visto che i 12 milioni richiesti non comporterebbe

ro segni positivi in bilancio). L’Inter avrebbe potuto fare già un passo importante se Biabiany avesse accettato la corte di Stramaccioni per portarlo allo Sparta Praga: l’accordo tra club era totale sulla base di 6 milioni (tutti buoni per il bilancio, visto che Ausilio aveva dato fiducia al francese, svincolato, quando era ancora convalescente per i problemi cardiaci che avevano fatto saltare il trasferimento al Milan), ma il niet dell’interessato ha mandato in frantumi i piani dell’Inter. Un no che ha convinto il club a dare un giro di vite con i procuratori dei giocatori in uscita: chi non è nei piani sarà invitato caldamente a trovarsi squadra perché l’assenza di impegni legati alle coppe europee e l’arrivo dei nuovi acquisti comporteranno lunghissimi mesi passati in panchina.

(Tuttosport)

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