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Antognoni: “Berardi ha colpi da fenomeno, alla Baggio. Deve andare a sfidare il mondo…”

Un indimenticato 10 viola come Giancarlo Antognoni, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha raccontato il suo pensiero sui migliori giovani azzurri

Dario Di Noi

Dalle colonne della rosea, Giancarlo Antognoni, in qualità di capo-delegazione dell’Under 21 azzurra (ancora per pochi giorni, tornerà alla Fiorentina), si è espresso  sui migliori giovani del calcio italiano. Ecco il suo commento: «Abbiamo una generazione di grandi talenti. Siamo coperti in tutti i ruoli. E’ un gruppo che può vincere il Mondiale. Chiesa? Mi ricorda un po’ Causio. Potenza, dribbling, piedi delicati. Ed è giovanissimo. Sousa è stato bravo a scoprirlo e a dargli spazio. Non tutti gli allenatori hanno questo coraggio. Un altro tecnico che in questo senso merita un bel dieci in pagella è Mihajlovic. Donnarumma? L’erede di Buffon. Un mostro tra i pali. E Sinisa ha anche spinto il Milan a investire tanti soldi su Romagnoli. Quanto manca alla Roma del mio amico Spalletti uno come lui. Romagnoli-Rugani? Possono ripetere le imprese di Nesta e Cannavaro. Rugani fa anche dei gol. Allegri è stato bravo a farlo crescere, a incattivirlo al punto giusto. Ricordo che a Empoli disputò tutto un campionato senza prendere un cartellino giallo. Quando vuoi vincere la Champions o uno scudetto qualche fallo cattivello lo devi fare. E dietro a questi due fenomeni c’è Caldara. Tanta roba. La Juve lo ha già preso vero? Un gran colpo. E scusate, stavo dimenticando di citare altri due talenti veri: Barreca del Torino e Conti dell’Atalanta, sono forti. I centrocampisti? Benassi è un piccolo Tardelli, Locatelli in futuro può diventare un Pirlo, ma ancora non ha il suo piede. E attenti a Gagliardini, Cataldi e soprattutto Grassi. In chiave azzurra, però, non dimenticate Verratti. Lui è già vicino a Pirlo. E’ un giocatore che mi fa impazzire. E dire che la Serie A se lo è fatto scappare. Che errore. Attaccanti? Fatemi aprire una parentesi su Belotti: non credevo diventasse così bravo. E’ come il mio amico Ciccio Graziani. Ha il fuoco dentro. E consentitemi di spendere due parole su Lapadula che sta vivendo una favola che mi ricorda quella di Totò Schillaci. Tornando ai più giovani aspetto l’esplosione di Berardi. Ha colpi da fenomeno. Alla Baggio, per capirci. Il Sassuolo non me ne voglia, ma Berardi a giugno deve andare a sfidare il mondo accettando l’offerta di un grande club».

(Gazzetta dello Sport)