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Bianchi: “Se Icardi è intelligente, si scusa e torna in gruppo. Ha un privilegio…”

L'ex allenatore dell'Inter ha parlato della vicenda Icardi

Andrea Della Sala

L'ex allenatore dell'Inter Ottavio Bianchi ha parlato del caso Icardi e di cosa dovrebbe fare l'argentino per ricomporre la spaccatura col resto dello spogliatoio:

Era febbraio anche allora, 1992. Ottavio Bianchi, allenatore della Roma, tolse la fascia di capitano a Giuseppe Giannini per affidarla a Rudi Voeller. Apriti cielo.

«Mi presi la responsabilità, c’erano delle cose non mi quadravano. Andai davanti alla squadra, comunicai a tutti la mia decisione, Voeller aveva un’ottima leadership. Purtroppo non c’era più il presidente Viola, Ciarrapico non mi appoggiò. Ma sulla gestione della squadra, l’allenatore non deve avere interferenze. Io ai miei giocatori avrei portato anche il caffè a letto, se mi facevano vincere. Ma in caso di k.o., si faceva come dicevo io».

Che cosa succede, quando il giocatore rientra nello spogliatoio dopo aver subito una decisione del genere?

«Ma non è mica un dramma, i problemi veri sono altri, ad esempio un infortunio grave. Qui di grave c’è solo la reazione di Icardi, che ha rifiutato una convocazione».

Come finisce la storia?

«Se Icardi è intelligente, entra nello spogliatoio, fa chiarezza con i compagni, chiede scusa per la convocazione rifiutata e torna in gruppo. Lui è un giocatore molto dotato tecnicamente: se la società ha individuato altri per il ruolo di capitano, lui dovrebbe impegnarsi ancora di più per dimostrare quanto è forte e mettere a tacere tutti. In fondo questo è il privilegio di un calciatore: rispetto all’allenatore, ha sempre il campo per far vedere il proprio valore».

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