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Biasin: “Un’immagine rappresenta l’attuale dimensione dell’Inter. Spalletti via? Mossa da…”

Ecco l'analisi del giornalista sulle colonne di Libero

Matteo Pifferi

Lungo editoriale di Fabrizio Biasin sulle colonne di Libero: il giornalista ha analizzato il crollo dell'Inter contro il PSV che è costata la retrocessione in Europa League ai nerazzurri:

"Nell’universo di analisi, processi, considerazioni più o meno legittime, movioloni extra-campo, esami del capello e affini, l’unica certezza inconfutabile (perché se provi a confutarla ti danno dell’allineato) è che l’Inter, signore e signori, è in crisi. Sì, insomma, la cara vecchia “crisi dicembrina” del club che sotto Natale fa spesso (sempre?) una fine barbina (una sola vittoria nelle ultime sei partite, quella contro il Frosinone) e oggi si trova a riflettere sul «perché» tutti dicono «l’Inter è uno schifo», anche se in realtà è stata eliminata in un girone con due squadre più forti: Barcellona e Tottenham. Ecco, il punto è questo: l’Inter in Champions poteva uscire avendo messo insieme sontuosi 10 punti e nessuno avrebbe detto «beh»,invece lo ha fatto nella maniera peggiore possibile, ovvero in puro stile «dramma nerazzurro»".

SPALLETTI - "Il pareggio casalingo contro l’abbordabilissimo Psv mette in vetrina i consueti e ancestrali difetti del club che da troppo tempo non riesce a fare il salto di qualità, atteso da una moltitudine di tifosi pazienti e fedeli. L’imputato numero 1 del mega processo mediatico è, ovviamente, Luciano Spalletti, tecnico bravissimo a fare quello che deve fare (hai una squadra da terzo posto? Te la porta al terzo posto), ma in difficoltà quando si tratta di riuscire ad andare oltre, dove «oltre» nel caso specifico significava battere il Psv, mica l’Olanda di Cruijff. Molti si domandano: questo tecnico deve andare fuori dalle balle (sì, lo dicono così, alla francese)? Per quanto ci riguarda assolutamente no, sarebbe mossa sciocca e totalmente inutile: Spalletti sa ben fare il suo mestiere, ma proprio per questo è consapevole di aver toppato la partita di ieri l’altro. I cinque minuti di melina a centrocampo post 1-1, nella speranza che il Barcellona portasse a casa la vittoria contro il Tottenham, ben rappresentano l’attuale dimensione di una squadra forte (ma non fortissima), coraggiosa (ma non coraggiosissima), cazzuta (ma non certamente cazzutissima)".

MAROTTA - "L'Inter non è fuori dalla Champions per questioni di malasorte, semmai per questioni di timidezza e immaturità, la qual cosa non è davvero accettabile. Oggi, subito dopo il cda, Giuseppe Marotta verrà eletto nuovo Direttore Generale e Amministratore Delegato per la parte sportiva del club e di sicuro - fin da subito e in attesa del prossimo mercato estivo - lavorerà su questo aspetto fondamentale: quello della convinzione,quello dell’identità, quello del «mai più dicembre da incubo». L’Inter che non si qualifica per gli ottavi (e lascia sul piatto circa 20 milioni tra premi e incassi vari) non deve pensare «pazienza, ci riproveremo» bensì «è imperdonabile, abbiamo il dovere di rimediare da subito»".

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