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Bocca: “Il campionato di Serie A si deciderà con gli scontri diretti. L’Inter…”

Il giornalista ha analizzato questo inizio di campionato.

Simona Castellano

Fabrizio Bocca sul portale del quotidiano la Repubblica ha analizzato il campionato di Serie A così come si è configurato fino a questo momento.

Il giornalista in particolare riflette sul gruppetto in testa alla classifica che sembra aver staccato le altre squadre e che combatterà probabilmente fino alla fine per vincere lo scudetto. "Certo il tempo, le fatiche del campionato e della Champions League (Juve, Napoli, Roma), gli infortuni, o anche una semplice botta di Var, per non parlare di fortuna e sfortuna, che in teoria non esistono ma nel calcio si annidano dietro ogni palo e ogni zolla, potranno spezzare il quintetto jazz dove ognuno suona uno strumento diverso - il Napoli è l'estetica, l'Inter l'essenza, la Juve il potere, la Lazio la sorpresa,  la Roma il dubbio - ma per adesso vanno tutte più o meno avanti una legata all'altra. [...] Le cinque suddette hanno tutte insieme 27 punti più dello scorso anno (30 se la Roma vincesse il recupero dello scorso anno), squadre come Napoli e Juve segnano tre-quattro volte i gol di una squadra di media-bassa classifica, che so il Torino, il Genoa, il Cagliari, il Bologna. I titoli dei media in serate come quelle di mercoledì sono praticamente uguali: "Vincono tutte".  Questo vuol dire che c'è una lunga lista di squadre medie, comunque grandi realtà metropolitane, che non sono più in grado di recitare un ruolo di un certo peso. In pratica di fare lo sgambetto alle squadre più grandi, fare la sorpresa, segnare improvvisamente la svolta del campionato con un ribaltone inaspettato. Per non parlare del caso Benevento ancora a 0 punti, che ci parla di una serie A in cui la coda non riesce nemmeno a stare attaccata alla testa, e pertanto dovrebbe essere riconcepita da capo, diminuendo drasticamente il numero di squadre", la riflessione del giornalista.

"Il destino del campionato è affidato per ora agli scontri diretti (sabato c'è Milan-Juventus che formalmente non è uno scontro diretto, ma tra squadre ricche e potenti certamente), l'ultimo dei quali Napoli-Inter è stato uno 0-0 che al momento non ha cambiato nulla. Basta guardare la classifica marcatori per rendersi conto che i grandi club hanno preso tutti i migliori attaccanti (Immobile, Icardi, Dybala, Mertens, Dzeko), e che i club medio piccoli non hanno più un Hubner o un Maccarone per tirare almeno qualche dritto al mento", ha concluso il giornalista.

(Fonte: repubblica.it)

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