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CdS, Milan-Inter le pagelle: Joao Mario il peggiore, ha la solita ‘mollezza’

Anche Perisic delude le aspettative, sembra pagare la stanchezza

Francesco Parrone

Le pagelle del Corriere dello Sport, sulla prestazione dei nerazzurri nel derby di Tim Cupcontro il Milan:

HANDANOVIC 5,5 - Disinnesca Bonaventura e Suso, ma non Cutrone. E nelle uscite è tutt’altro che impeccabile.

CANCELO 6 - Qualità in fase di spinta e anche attenzione in copertura, lavora bene sia con Bonaventura sia con Calhanoglu.

RANOCCHIA 6 - “Colpa” sua l’annullamento dell’autogol di Donnarummma. Soffre Cutrone, che lo fa uscire dalla linea.

SKRINIAR 5,5 - Addomestica senza patemi Kalinic, che poi azzoppa pure. Cutrone, invece, gli sguscia alle spalle senza copertura.

NAGATOMO 5,5 - Si applica nella marcatura di Suso, ma lo spagnolo, seppur faticando, riesce ancora a fare la differenza in un derby.

VECINO 6,5 - Ha la gamba per spezzare la mediana rossonera, ma a ridosso dell’area la scelta non è sempre giusta.

GAGLIARDINI 6 - Tiene la posizione e avvia con giudizio l’azione. Vince il duello con Kessie, che poi emerge dopo la sua uscita.

CANDREVA 5,5 - Conferma di aver perso la brillantezza. Prova a compensare con la quantità, ma non è un fattore.

JOAO MARIO 4,5 - Ha il derby sulla coscienza per l’errore sotto porta. Solita “mollezza” in fase di possesso, bene il pressing su Biglia.

PERISIC 5,5 - Dà l’impressione di frenarsi da solo piuttosto che patire i meccanismi difensivi rossoneri.

ICARDI 5 - Vede Joao Mario gettare alle ortiche un assist gioiello. Poco aggressivo nei movimenti, si fa soverchiare da Bonucci.

BORJA VALERO 5 - (22’ st) Spalletti vuole più qualità in costruzione, ma paga a livello fisico e di dinamismo.

BROZOVIC 5 (30’ ST)  - Ciondola in campo senza saper bene cosa fare. Conferma i soliti difetti.

EDER 5,5 (11’ PTS) - Non ha il tempo per incidere. E dopo il gol del Milan, l’area si intasa...

SPALLETTI 5 - Terza sconfitta consecutiva e un solo gol segnato nelle ultime 5 gare. Tutto l’attacco si è fermato e là dietro gli errori si pagano più del passato.

(Fonte: Pietro Guadagno, Corriere dello Sport 28/12/17)

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