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Eto’o: “Razzismo? Il calcio non può fare da solo: i politici cambino il loro linguaggio”

L'ex attaccante nerazzurro è stato ospite dell'evento 'Il calcio che amiamo'

Eva A. Provenzano

C'era anche Samuel Eto'o, uno degli eroi del Triplete dell'Inter, all'Aula Paolo Sesto, insieme ad Javier Zanetti per parlare ai giovani di inclusione nello sport durante l'evento 'Il calcio che amiamo', organizzato da La Gazzetta dello Sport. Queste le parole dell'attaccante camerunense:

-Cosa vuol dire vivere il razzismo sulla propria pelle ed è giusto smettere di giocare? 

Buongiorno a tutti, sono onorato di essere qui con voi. Io penso che il calcio sia una piccola parte della vita, un riflesso di essa: quello che conta è il rispetto il vivere insieme, il fair play. Spesso ci troviamo a reagire a cosa succede negli stadi ma senza capire cosa succede davvero. Il razzismo nel calcio esiste eccome, non è solo una questione di tifosi che fanno i cori razzisti: noi dobbiamo imparare a capire che dobbiamo educare contro ignoranza e ipocrisia, speriamo che i giovani possano avere un futuro migliore e avere una società più giusta. Anche i politici devono cambiare il loro linguaggio che poi viene ripetuto negli stadi. A causa di un certo linguaggio usato da loro la gente si fa un'idea sbagliata. Noi possiamo dare una mano, ma queste cose non possono essere cambiate solo dagli sportivi, ma dai politici che devono cambiare il linguaggio che utilizzano.

-Un episodio della tua vita in cui hai pensato che stessi vincendo la battaglia contro il razzismo? Pensi che sia una battaglia che alla fine vinceremo? Quando? 

Per quanto riguarda la prima domanda non ci ho mai pensato. Penso che alla fine la vinceremo ma per vincerla devono cambiare i politici. In Inghilterra o in Italia o in Spagna in qualche modo i responsabili di certi episodi vengono puniti, ma quando fanno certi versi bisogna chiedersi perché, non lo fanno perché sono razzisti ma a volte anche perché ripetono i comportamenti o il linguaggio sbagliato di chi va in tv. 

(Fonte: gazzetta.it)

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