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Gasperini: “Strameritato, l’1-1 non lo avrei accettato. Gol Eder? Divento iena quando…”

Al termine del match vinto contro l'Inter, Gasperini si è intrattenuto in conferenza stampa. Tanta rabbia per il fallo da cui è scaturito il gol di Eder

Dario Di Noi

Dalla sala conferenze dello stadio 'Atleti Azzurri d'Italia', il tecnico atalantino Gian Piero Gasperini si è intrattenuto a lungo in conferenza. FCINTER1908.it, presente alla partita, ha raccolto le sue dichiarazioni.

"L’Atalanta sta migliorando, sono d’accordo e felice. Soprattutto nel primo tempo ho visto precisione e tecnica, cose che in altre partite vinte non si è vista così bene. Oltre a ciò, bene la lucidità e i pochissimi errori.

Caldara non ha mai fatto vedere palla a Icardi? Ha fatto un’altra partita importante contro un centravanti importante. In queste situazioni, quando lui trova una punta centrale così, si esprime particolarmente bene. Si trova peggio con giocatori di movimento e lì può crescere, ma oggi ha fatto vedere di nuovo qualcosa di importante, come contro il Napoli. E’ una garanzia sotto questo aspetto.

Se mi aspettavo che il rigore lo battesse Kessiè? Sì l’ho pensato: però ho capito subito quanto Pinilla ci tenesse a fare gol, va benissimo così. E’ un’iniezione di fiducia per lui. Non è casuale che sia entrato, da un paio di settimane si sta allenando come non gli ho mai visto fare, nemmeno al Genoa. Questo dimostra che quando uno non gioca non si deve deprimere. Ha visto Petagna fare cose importanti e invece di abbattersi gli è servito da stimolo. L’ho voluto mandare in campo apposta e sul rigore ero molto fiducioso che facesse gol, come ha fatto Kessiè contro il Torino.

In tribuna apposta? E’ una strategia ormai, visto il match col Torino e quello di oggi (ride).

La vittoria più bella? Si, la più bella di tutte per la sicurezza nel gioco. Nel primo tempo dovevamo essere più proflifici in attacco. Pochi scambi, poche giocate tra il Papu, Petagna e Kurtic, possiamo fare di più. Ma così possiamo fare il nostro bel campionato.

De Boer ha detto che eravamo stanchi? Sì, lo eravamo. C’è stato del calo nel secondo tempo, ma è difficile per chiunque tenere gli stessi ritmi per 90 minuti. Meritatamente sul finale l’abbiamo vinta, non abbiamo mai mollato e nel finale abbiamo trovato le energie per vincere la partita.

Eder in gol al primo tiro? Mi sono arrabbiato per l’ammonizione e per la punizione che era figlia di altre tre punizioni fischiate in quei minuti. L’ammonizione mi sembrava pesante, e il gol mi ha indispettito perché non rispecchiava la partita fatta fino a quel momento. Mi avrebbe dato davvero fastidio non vincere sta partita, anche il pareggio sarebbe stato difficile da accettare. Globalmente mi sento di dire che l’Atalanta abbia strameritato la vittoria. Mi sono arrabbiato molto sulla punizione, era già qualche fallo di fila che non mi stavano piacendo le scelte. Konko era appena entrato, non poteva essere giallo. Non capisco. Io in queste situazioni in cui mi tolgono il contrasto dal gioco del calcio divento una iena. Il contrasto è un gesto tecnico, è un crimine calcistico toglierlo. Non si può togliere dal gioco del calcio. Si devono fischiare i falli, ok, ma non è accettabile togliere il contrasto: è come il dribbling, il colpo di testa o il passaggio. E’ un gesto che viene insegnato da bambini, un gesto molto tecnico e spettacolare, fa parte del gioco del calcio. Questa è la differenza con le leghe straniere, c’è eccesso di protezionismo non so verso che cosa. Così diventa un altro sport. Posso accettare l’errore, ma non il principio. La mia reazione poi è stata eccessiva, mi dispiace aver lasciato la squadra in quel momento. Sul contrasto bisogna cambiare mentalità però, va difeso e non è possibile continuare su questa strada

Pericoli? Non possiamo pensare che contro avversari così le partite finiscano senza occasioni per gli avversari. Berisha è stato eccezionale, è un portiere che ci sta dando molto. Non è impegnatissimo magari, ma quando è stato chiamato in causa è sempre stato capace di essere determinante. Come lo è stato Handanovic in qualche situazione.

E’ più merito dell’Atalanta che non ha smesso di credere in Gasperini o in Gasperini che ha capito in fretta e si è adattato all’Atalanta? Credo ci siano dei passaggi, anche nelle sconfitte si può vedere il lavoro e qualche aspetto positivo. Se si è sempre isterici nella soluzione e nelle scelte, quello dell’allenatore diventa un mestiere difficile. O inizi col botto o puoi finire subito in discussione. Questo fa parte dell’ambiente del calcio. Anche all’inizio, quando non vincevamo, qualcosa non è girato. Ora la squadra sta in campo in modo più preciso, ma è frutto di passaggi, di gare giocate e lavoro. Ringrazio i giocatori che mi hanno sempre dato una disponibilità molto alta

Il pareggio avrebbe significato 2 punti persi? Sì, non avrebbe affatto rispecchiato la partita.

Toloi? La sua perdita è stata pesantissima, è stato un cambio obbligato a gara in corso. Si è sottolineato poco. Tra l’altro è un infortunio muscolare, probabilmente arriveremo fino alla sosta.

Medel manata a palla lontana? Non l’ho visto, c’è la prova tv. Non l’ho proprio visto, non lo so. E’ difficile vedere tutto. Se l’arbitro l’ha visto, doveva buttarlo fuori. Me l’ha detto Kurtic, ma io non so altro.

Quali nomi si è segnato il CT Ventura dagli spalti? Noi stiamo facendo crescere tanti giovani. Non so se ci siano cavilli per quanto riguarda Gomez, e non so se siano superabili o meno. I nostri sono tutti ragazzi che devono crescere e che possono rappresentare il futuro, anzi il presente, dell’Atalanta. E magari anche il futuro della Nazionale".

(FCINTER1908.it)

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