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I club più ricchi d’Europa, Marani (Sky): “Clamoroso il calo del Milan, ma Inter e Juve…”

Il club rossonero secondo la classifica stilata da Deloitte fattura venti milioni in meno rispetto al 2005

fcinter reda

La classifica dei club più ricchi del mondo che, a parte la Juventus al decimo posto, vede le italiane fuori dalla top ten offre uno spunto di riflessione. Ad analizzare la graduatoria stilata da Deloitte anche Matteo Marani, vice direttore di Sky Sport. "E' un dato che va approfondito perché fotografa tutti i limiti del calcio italiano. La prima voce di ricavo è il merchandising, poi i diritti tv e infine i botteghini. Tutti i primi 4 club prendono più 100 milioni di euro all’anno dallo stadio".

"Il nostro è un problema storico, dipendiamo solo dai diritti tv, l’unica priorità del nostro calcio, accanto a questo non è stato sviluppato nulla, la Juventus che è all’avanguardia al botteghino fa 43 milioni, c’è da riflettere su una classe dirigente del calcio italiano degli ultimi 15 anni che non ha fatto nulla. Ha preso i soldi dei diritti tv e li ha girati a calciatori e procuratori. Non ha fatto impianti nuovi, non ha sviluppato il merchandising. Abbiamo ancora la vendita di materiale contraffatto fuori da San Siro, fuori dagli impianti". 

"Non siamo riusciti a diventare globali. Milan, Juventus, Inter hanno un grande prestigio per i successi ottenuti anni fa in campo internazionale, non perché siano andati ad aprire uno shop a Hong Kong come ha fatto il Manchester United. Siamo in enorme ritardo. Oggi nei primi 10 club abbiamo solo la Juventus che è decima, la fanno da padroni gli inglesi. La cosa clamorosa è il dato Milan".

"Introita 214 milioni di euro, 11 anni fa quando per la prima volta questa classifica venne stilata ne introitava 234. il Real ha triplicato, il Bayern ha quadruplicato i ricavi, il Milan fattura 20 milioni in meno rispetto a 11 anni fa. Due domande bisogna porsele, e devono porsele anche Inter e Juventus? La Juventus è un’eccellenza ma ha bisogno che cresca tutto il movimento. Undici anni fa avevamo 4 squadre nei primi 10 posti. Le inglesi crescono perché cresce il movimento complessivo. E’ arrivato il momento di smettere di ragionare sulle poltrone, sui voti e si ragioni su struttura e sistema. Spero la Lega vada verso una figura che permetta di crescere al sistema, non più espressione di qualche club o di un accordo in trattoria. Il dato di ieri è una condanna per la classe dirigente".

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