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Inter ad un passo dal record negativo: il filotto peggiore è di otto partite del 1947-48

Con la sconfitta di Genova l'Inter è a quota sette partite senza vittorie

Marco Astori

Neanche gli anni disastrosi del post-Triplete hanno portato periodi così disastrosi in casa Inter. I nerazzurri non vincono da sette partite, precisamente dallo scorso 12 marzo, con la vittoria per 7-1 contro l'Atalanta, che sembrava essere la partita della svolta. Da lì, come si legge su Gazzetta.it, il baratro: "Adesso siamo un passo dalla storia, ma quella sbagliata. Ne manca una, e poi ci scappa il primato di sempre: sette partite senza vittorie, il filotto più lungo è di otto. Accadde nel 1947-48, dalla 22ª alla 29ª giornata, con un bilancio di 5 sconfitte e 3 pareggi. Oggi, stagione di disgrazia 2016-17, il filotto è arrivato a sette, con due pareggi e cinque sconfitte: dopo la vittoria 7-2 con l'Atalanta la squadra è letteralmente implosa. Scomparsa l'illusione della Champions, con il 2-2 con il Torino, i remi sono finiti sulla barca e nessuno si è occupato di eliminare l'acqua che il vascello stava imbarcando".

"Per evitare di entrare nella storia - continua Gazzetta - resta il match di domenica prossima con il Sassuolo, ma il disastro è già compiuto. Due punti nelle ultime sette partite, in cui l'Inter sarebbe ultima in classifica, dietro anche al Palermo e al Pescara. In questo filotto senza vittorie che non accadeva dal marzo 2012 (peraltro le sconfitte consecutive sono tre), l'Inter ha preso 2,1 gol a partita, conferma numerica di una difesa che anche ad occhio fa acqua da tutte le parti. Da 10 giornate di campionato l'Inter prende sempre gol: sono 20 in quel parziale. La sostituzione di Icardi, capitano e giocatore più rappresentativo, è un altro segno di un gruppo a cui manca un leader, sia tecnico che spirituale. Nessuno potrà biasimare Pioli per il cambio, con Maurito che ha toccato 18 palloni nella sua partita, perdendone otto".

L'Europa è sempre più lontana, con il Milan che potrebbe andare a +6 questa sera contro la Roma: "Il paradosso è che nonostante il disastro, grazie le frenate anche di Fiorentina e Milan, in attesa della gara di stasera, il sesto posto e l'Europa non erano irraggiungibili: la seconda coppa, però, non sembra interessare alla squadra, forse nemmeno alla società. In questo momento non sono attese scelte drastiche, anche perché un ulteriore esonero creerebbe più problemi di quanti potrebbe risolverne. Si attende la fine della stagione, sperando di fermare in qualche modo l'emorragia".

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